Malocclusione dentale e rischio demenza

Ricerche pubblicate su importanti riviste scientifiche internazionali affermano che gli anziani affetti da demenza stanno aumentando a un ritmo paragonabile a quello con cui la nostra società sta invecchiando. Il prezzo che la comunità dovrà pagare per la loro assistenza, rischia di diventare il problema che renderà insostenibile il sistema sanitario in molti paesi. La qualità della vita delle persone e la loro autonomia ne risentiranno in maniera sensibile. 

Illustrazione 1 - Odontoiatria


La perdita dei denti posteriori e/o il loro scorretto bilanciamento fa masticare con i denti anteriori e questo riduce le capacità cognitive. Questi studi sono stati fatti prevalentemente in Giappone e in Corea su migliaia di soggetti di età sopra i sessant’anni. I ricercatori si sono posti tre domande:

  • la perdita di denti posteriori può compromettere le funzioni cognitive? L’attenzione, la memoria, l’orientamento, il linguaggio, le abilità visuo-spaziali, la capacità di compiere correttamente gesti coordinati e diretti a un determinato fine (abilità prassiche) possono essere compromesse?
  • Se i denti posteriori sono presenti ma non sono equilibrati può cambiare ugualmente la capacità cognitiva del soggetto?
  • Contare la perdita dei denti è semplice ma come misurare l’efficienza cognitiva e/o la malocclusione/funzione masticatoria negli anziani?

Per rispondere sono stati adottati tre sistemi di misura:

  • Mini-Mental State Examination test: che sono esercizi neuropsicologici che permettono di valutare l'efficienza cognitiva e la presenza di eventuale suo deterioramento;
  • T-scan Ⅲ che misura in maniera precisa come sono distribuite le forze di masticazione;
  • una gomma da masticare che indica l’efficacia della masticazione.

Tre considerazioni sui risultati:

  • la funzione cognitiva era maggiore quando, chiudendo la bocca, il soggetto chiude sui denti posteriori e mastica su quelli;
  • questo non è possibile quando i denti posteriori sono assenti;
  • anche se i denti posteriori sono presenti ma non sono ben bilanciati, nella mia esperienza troppo corti, la masticazione è obbligata su quelli anteriori e sono presenti gli stessi problemi cognitivi.

Considerazioni personali:

  • Si fa presente che una riabilitazione protesica dura diversi decenni e che questi accorgimenti sono importanti;
  • Gli odontoiatri ne devono prendere atto e prestare la massima attenzione alle riabilitazioni della bocca;
  • Mettere i denti senza bilanciarli bene, soprattutto nel settore posteriore, espone i soggetti a rischio di un possibile futuro decadimento cognitivo.

Conclusioni

  • La riabilitazione del cavo orale può durare diversi decenni, magari fatta a quarant’anni può essere ancora in bocca a 70 e se non è corretta ci può esporre a gravi rischi;
  • quando si deve riabilitare la bocca si spende ma, se il dentista conosce queste regole, il valore di un lavoro corretto sarà molto più alto del prezzo pagato. Rivolgendosi a catene low cost si rischia che il costo (anche se più basso) sia comunque esagerato, la spesa non porterà valore del lavoro che dovremmo portare in bocca per molti anni ma potenziali danni;
  • sono presenti in letteratura studi che dimostrano che un’occlusione corretta facilita le performance cognitive anche in soggetti più giovani. 

 

 

Bibliografia

  • Kenji Takeuchi, et Al. Posterior Teeth Occlusion Associated with Cognitive Function in Nursing Home Older Residents: A Cross-Sectional Observational Study. Plos One October 29, 2015;
  • Hae-Eun Shin, Min-Jeong Cho, Atsuo Amano, Keung-Bae Song, You-Hee Choi  Association between mastication-related factors and the prevalence of dementia in Korean elderly women visiting senior centres Gerodontology 2020 Jun;37(2):177-184.
  • Taejun Park, Yun-Sook Jung, Keunbada Son, Yong-Chul Bae, Keun-Bae Song, Atsuo Amano, Youn-Hee Choi. More teeth and posterior balanced occlusion are a key determinant for cognitive function in the elderly. Int J Environ Res Public Health 2021 Feb 19;18(4):1996. 
  • Maria Paola Tramonti Fantozzi et Al. Trigeminal input, pupil size and cognitive performance: From oral to brain matter. Brain Res. 021 Jan 15;1751:147194.