L’acne è una patologia infiammatoria cronica del follicolo pilo sebaceo a causa multifattoriale ed insorgenza preferenziale nel periodo adolescenziale. È molto probabile che alla sua base ci sia una predisposizone genetica. Diversi elementi partecipano al suo sviluppo: l’eccesso di sebo, la presenza di eccessive quantità di batteri all’interno del follicolo sebaceo (in particolare il propionebacterium acnes), il restringimento del follicolo a causa di una ipercheratinizzazione dell’infundibolo, sono tutti elementi necessari ma non sufficienti per lo sviluppo dell’acne. Gli ormoni e in particolar modo gli androgeni giocano un ruolo fondamentale nel suo sviluppo e nella sua progressione. Essi agiscono stimolando i follicoli sebacei ed inducendoli a produrre una quantità eccessiva di sebo. L’ipersecrezione sebacea è immancabilmente presente in tutti i soggetti acneici ma, come d’altronde anche per gli altri co-fattori responsabili della patologia, da solo non basta a far sviluppare nel soggetto una forma di acne. Per essere più chiari, esistono molte persone che hanno un’iperseborrea ma non per questo sviluppano un’acne.
Negli anni sono stati chiamati in causa anche altri fattori come: l’alimentazione e in particolar modo il cioccolato, va chiarito che nessuno studio scientifico ha dimostrato l’influenza dell’alimentazione sull’acne. Lo stress, essendo capace di influenzare il normale equilibrio ormonale è un elemento capace di far peggiorare l’acne. Il clima e il sole, hanno senza dubbio un ruolo in questa patologia, il caldo e l’umidità possono far scatenare o aggravare l’acne, il sole ha un effetto ambivalente, nel senso che ha un’azione inibente sullo sviluppo dei batteri e di essiccamento delle lesioni superficiali quindi sostanzialmente benefico ma ha anche la capacità di far sviluppare i comedoni (che rappresentano la manifestazione iniziale di ogni forma di acne) e creare l’ispessimento dell’epidermide con conseguenti effetti negativi; in virtù di ciò, l’esposizione al sole in soggetti acneici dovrebbe essere  moderata.

L’acne può manifestarsi sia come forma non infiammatoria, caratterizzata dall’insorgenza di comedoni aperti e chiusi (punti bianchi e punti neri) sia come forma infiammatoria, caratterizzata dalla presenza di papule, pustole, noduli e cisti. Le due forme così come le singole lesioni elementari possono coesistere o rappresentare l’unica manifestazione della malattia. Proprio per questa sua peculiarità l’acne viene definita una dermatosi polimorfa.
Le sedi più colpite sono quelle in cui ci sono le ghiandole sebacee di maggiori dimensioni e quindi: il volto (che è la sede più colpita) il collo, il dorso, la superficie anteriore del torace, le spalle. Come detto in precedenza le prime manifestazioni sono rappresentate solitamente dai comedoni: piccoli rilievi di pochi millimetri di diametro formati prevalentemente da sebo e cheratina, che occludono l’ostio follicolare formando un vero e proprio “tappo”. Dai comedoni si possono sviluppare le papule, lesioni infiammatorie palpabili, se alla loro sommità compare una “puntina bianca o giallastra” siamo di fronte alle pustole che rappresentano un’ulteriore aggravamento dell’acne. In conseguenza ad un processo infiammatorio più grave e profondo possono formarsi i noduli, che hanno consistenza solida e sono dolenti alla pressione. Infine in alcune forme molto gravi possono formarsi delle cisti, formazioni rotondeggianti ripiene di materiale purulento, esse possono raggiungere il diametro di diversi centimetri. Quando scompaiono le manifestazioni su citate, sulla pelle possono rimanere macchie e cicatrici di diverso tipo, la loro insorgenza è tanto più frequente quanto più grave è stata la forma acneica che si è avuta.

L’acne può avere un decorso molto variabile con momenti di remissione parziale o totale e momenti di notevole aggravamento, in linea generale l’acne tende a migliorare in estate e peggiorare in inverno, ma non è sempre così, infatti esistono forme di acne estiva. Nella maggioranza delle persone colpite da acne, la patologia tende a risolversi verso i vent’anni anche se in alcuni soggetti l’acne può insorgere dopo i vent’anni, parliamo in questo caso di acne tardiva.
Per quanto riguarda la terapia, l’acne può essere affrontato fondamentalmente con terapie che agiscano sulla componente batterica (terapie antibiotiche) sugli ormoni androgeni (terapie ormonali) e sulle ghiandole sebacee (terapia con isotretinoina).
La scelta di questi trattamenti così come l’opportunità di un trattamento topico (creme, unguenti, gel ecc.) o sistemico (per via orale) andrà valutata dal dermatologo in base alla gravità della situazione. Accanto ai trattamenti farmacologici si possono associare trattamenti medico estetici come i peelings o i lasers.