Ludopatia
Dr. Pasquale Bacco
Medico Legale Medico Chirurgo - Medicina Legale Creato il: 21/03/2024Si intende per ludopatia una dipendenza comportamentale, per lo più collegata al gioco, in particolare il gioco d'azzardo.
Si deve però precisare che la ludopatia rappresenta anche la dipendenza più o meno marcata dai social network, con ossessiva compulsiva azione negli stessi, dall'attività di acquisti online, dai giochi elettronici, anche senza utilizzo di denaro e da contenuti per lo più sessuali presenti nel web.
Cause
La ludopatia, come altre forme di dipendenze patologiche, può svilupparsi per la presenza di un gran numero di cause, che includono:
- fattori biologici: alterazioni nella chimica cerebrale, che interferiscono con il meccanismo di gratificazione del soggetto;
- fattori psicologici: problemi emotivi come stress, ansia, depressione o traumi possono contribuire alla dipendenza dal gioco d’azzardo come meccanismo di gestione del disagio;
- altre dipendenze: non è infatti raro che chi soffra già di altre forme di dipendenza (es. da sostanze o da alcol) sviluppi anche una forma di dipendenza da gioco d’azzardo;
- fattori ambientali: l’accessibilità al gioco d’azzardo, la presenza di familiari o amici con problemi di gioco d’azzardo e/o la presenza continua di pubblicità che promuovono il gioco possono creare un contesto che invoglia a giocare in modo continuativo;
- fattori socioeconomici: i soggetti che vivono in condizioni di basso reddito, disoccupazione, debiti o mancanza di supporto sociale possono essere maggiormente esposti allo sviluppo di dipendenze, inclusa quella da gioco d’azzardo.
Sintomi
Il paziente ludopatico è un soggetto che ha perso, completamente od in parte, la capacità di rinunciare al gioco, inteso anche come scommessa; tale soggetto non riesce a controllare la voglia, che diventa a questo punto necessità di giocare o usufruire di contenuti web. L'impulso di accedere al gioco diventa irrefrenabile ed ingestibile. Tale necessità viene prima di qualsiasi attività quotidiana del paziente. I ludopatici, nei casi più gravi, iniziano a disinteressarsi di se stessi e degli affetti, trascurando dalla più semplice igiene quotidiana, al lavoro al rapporto anche con i prorpi figli.
Il ludopatico avverte un senso di euforia, eccitazione, soddisfazione, divertimento quando gioca o anche quando si avvicina la possibilità di giocare. Al contrario presenta ansia, depressione e frustrazione ogni qual volta si distacca dal gioco o è impossibilitato a giocare.
L'unica soddisfazione personale si materializza nell'atto del gioco; nessun altra attività o rapporto riesce a soddisfare in egual misura. Tale manifestazione clinica è assoluta ed impedisce al soggetto di essere razionale ed è soprattutto indipendente dalla perdita di denaro; tale evenienza non produce nel soggetto grandi preoccupazioni se non quelle di doversi procurare altri soldi al solo fine di riprovare la sensazione di godimento che gli procura il gioco.
Diagnosi
La diagnosi della ludopatia viene generalmente posta da uno specialista sulla base di una valutazione dei segni caratteristici e tipici dei disturbi del controllo degli impulsi. Alcuni dei criteri utilizzati per diagnosticare la ludopatia includono:
- la presenza di un comportamento che causa disagio significativo, come l’urgenza pressante di giocare in modo ripetuto e continuato o altri fenomeni di tipo ansioso o depressivo durante il gioco;
- l’incapacità di controllare il proprio comportamento di gioco d’azzardo, anche quando questo costituisce un impedimento a svolgere le normali attività quotidiane come lavorare;
- la necessità di giocare quantità sempre maggiori di denaro per ottenere lo stesso grado di eccitazione;
- la tendenza a mentire sul proprio rapporto con il gioco d’azzardo;
- la compromissione o la perdita di una relazione significativa o del lavoro a causa del gioco;
- la presenza di sintomi come preoccupazione costante per il gioco d’azzardo, aumento della frequenza e della durata del gioco, e comportamenti fraudolenti legati al gioco d’azzardo, come il ricorso a metodi illegali per procurarsi il denaro necessario a giocare.
Rischi
La ludopatia può avere gravi implicazioni sulla salute mentale, fisica e sociale dell’individuo. Alcune delle complicanze associate alla ludopatia includono:
- problemi finanziari, in quanto la ludopatia può portare a contrarre debiti, mettendo a forte rischio il patrimonio personale e familiare;
- problemi familiari e relazionali, in quanto il gioco d’azzardo patologico può causare tensioni e conflitti all’interno della famiglia e nelle relazioni personali, portando a fenomeni di isolamento sociale;
- problemi legali, poiché la ludopatia può portare a comportamenti illegali come frodi, furto, truffa e riciclaggio di denaro per finanziare il gioco d’azzardo;
- problemi di salute mentale, in quanto la ludopatia è spesso associata ad altri disturbi mentali, come depressione, ansia, disturbo bipolare e abuso di sostanze;
- suicidio, in quanto la ludopatia e i disturbi a essa correlati possono aumentare significativamente il rischio di ideazione suicidaria e di tentativi di suicidio.
Cure e Trattamenti
Il paziente ludopatico deve essere affrontato e considerato a tutti gli effetti un malato. Dalla ludopatia, in particolar modo quella in fase avanzata e che ha gia ampiamente condizionato tutta la vita del paziente, si può guarire ma raramente questo avviene con le sole forze del paziente. La terapia si basa su di un approccio multidisciplinare, che tenga conto soprattutto dell'aspetto psichiatrico con supporto di terapia comportamentale e farmacologica.
È molto importante che il paziente non venga solo colpevolizzato, ma che prenda con impegno la via terapeutica.
Purtroppo in questo tipo di patologia, come in generale in quasi tutte le patologie a carattere psichiatrico, è molto frequente la possibilità di una ricaduta, soprattutto se il paziente non comprende che la terapia e l'attenzione vanno conservate per tutta la vita.
Bibliografia
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- Blanco C, Moreyra P, Nunes EV, Sáiz-Ruiz J, Ibáñez A. Pathological gambling: addiction or compulsion? Semin Clin Neuropsychiatry. 2001 Jul;6(3):167-76.
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