A metà febbraio è stato pubblicato un editoriale da parte di un gruppo di virologi cinesi coinvolti in prima linea nella gestione dell’infezione da COVID 19 in Cina che affronta il tema dell’infezione virale polmonare in relazione alle caratteristiche di una potenziale disbiosi intestinale. In una piccola percentuale di pazienti (fino al 10%) infatti l’infezione si manifesta con sintomatologia gastrointestinale: nausea, vomito e diarrea. Sono pazienti che potrebbero evolvere in una forma più severa.

Le spicole esterne del virus (che gli conferiscono quell’aspetto a “corona”) si legano ai recettori ACE2 che si trovano sull’epitelio polmonare ma anche sull’epitelio intestinale (localizzati soprattutto nel duodeno). Questa correlazione tra sintomi gastrointestinali e la severità di una patologia polmonare sostenuta dal coronavirus ha spinto gli autori cinesi a sottolineare nelle linee guida pubblicate ad inizio febbraio sulla gestione dell’infezione da COVID 19 l’importanza di utilizzare probiotici nelle forme severe. E suggeriscono ai medici coinvolti in prima linea nella cura dei pazienti infetti di utilizzare probiotici per raggiungere una eubiosi intestinale.

Anche il sistema polmonare ha il suo microbiota e i pazienti con infezioni respiratorie hanno generalmente disfunzioni intestinali primarie o secondarie (da antibiotici), sembra quindi che i due sistemi, microbiota polmonare e microbiota intestinale, comunichino tra di loro, così come succede per il più famoso asse intestino-cervello. Uno studio del 2019 mostrava che pazienti con influenza virale a carico delle vie respiratorie che venivano trattati con antibiotici e andavano di conseguenza incontro a disbiosi avevano un decorso peggiore della patologia virale. Lo studio sembrerebbe quindi dimostrare che una disbiosi possa aggravare una patologia polmonare sostenuta da virus respiratori.

Gli autori cinesi concludono che attualmente non esiste evidenza clinica diretta che la modulazione del microbiota intestinale giochi un ruolo terapeutico nel trattamento del COVID 19 ma molto probabilmente il microbiota intestinale potrà essere un nuovo approccio terapeutico o almeno una scelta terapeutica adiuvante ad altra terapia.

Bibliografia

  1. 2019 Novel coronavirus infection and gastrointestinal tract,  Gao QY, Chen YX, Fang JY.  J Dig Dis. 2020 Feb 25. doi: 10.1111/1751-2980.12851.
  2. National Health Commitee of the People’s Republic of China, National Administration of Traditional Chinese Medicine. Diagnostic and therapeutic guidance for 2019 novel coronavirus disease (version 5).
  3. Microbiota-Driven Tonic Interferon Signals in Lung Stromal Cells Protect from Influenza Virus Infection  Bradley et al , Cell Rep. 2019 Jul 2;28(1):245-256.e4. doi: 10.1016/j.celrep.2019.05.105.