Tosse e raffreddore nei bambini

Nei bimbi (in particolare nella fascia di età che va da 1 a 6 anni), nella stagione autunno-invernale, per ragioni climatiche e di contagio naturale, le vie aeree superiori sono le più esposte e le più suscettibili ad ammalarsi con comparsa di sintomi specifici:
 
  • tosse, stizzosa o catarrale;
  • raffreddore;
  • mal di gola;
  • a volte anche temperatura febbrile.
Illustrazione 1 - Pediatria

Questo perché il sistema immunitario di un bimbo piccolo è ancora immaturo e la mancanza di precedenti contatti con vari agenti patogeni (soprattutto virus e, meno frequentemente, batteri) fa sì che compaiano questi tipi di infezione quando il bambino inizia a frequentare la comunità infantile.

Soggiornando a lungo in ambienti limitati, quali l'asilo nido e la scuola materna, è infatti molto più facile l’incontro con altri bimbi malati e quindi la diffusione di germi, tramite il contatto diretto con il muco del naso e/o la saliva del paziente infetto, oppure attraverso le goccioline respiratorie che vengono sparse nell'ambiente con i colpi di tosse e gli starnuti o anche semplicemente parlando e urlando durante lo svolgimento delle varie attività scolastiche.
 

Come intervenire?

È buona norma, fin dai primi sintomi, trattare queste forme con terapie naturali, ottenendo quasi sempre buoni risultati e notevoli benefici.
 
  • Propolis tintura madre: sotto forma di gargarismi nei bambini più grandi in soluzione glicerica non alcolica, (dopo l’anno di età) o spray per bocca, da ripetere a cicli durante l’inverno, secondo necessità;
  • inalazioni di vapore, con aggiunta di erbe balsamiche, (che hanno il benefico potere di decongestionare le mucose respiratorie infiammate), secondo il vecchio “rimedio della nonna” : si fa bollire una pentola di acqua (2 litri circa) sul fuoco e si aggiunge quando è in ebollizione circa 2 cucchiai da tavola di mistura delle erbe salutari; si fa poi respirare al bambino, a distanza di sicurezza, (ad almeno 1 metro) i vapori per circa 20 minuti 2-3 volte al giorno, per 8-10 giorni in base al suo stato di salute. Di giorno riutilizzate l'acqua che avete usato per le inalazioni, mettendola, dopo averla ben filtrata, nell'umidificatore che accenderete nella stanza del piccolo mentre riposa (4-5 ore al dì: mattino, pomeriggio e sera, non durante la notte). L’uso dell’umidificatore e le inalazioni sono da evitare per chi soffre di allergia agli acari;
  • tisane alle erbe (intorno ai 4 mesi di età): utilizzando sempre le erbe balsami che si possono preparare delle ottime e salutari tisane, aggiungendo sempre preferibilmente 1-2 cucchiaini di zucchero o (solo dopo l'anno di vita) di miele vergine di eucalipto (balsamico delle vie respiratorie per eccellenza), per 8 - 10 giorni;
  • farina di lino (“polentina”): utile, nel caso di tosse secca e stizzosa, l’applicazione alla sera, avvolta in un panno di cotone, sul petto del bambino per circa 15 minuti;
  • vitamina C: utile perché aumenta le difese dell'organismo, è contenuta in particolare negli agrumi, mirtilli e nel kiwi; si può anche somministrare per bocca per 20-30 giorni sotto forma sintetica o naturale, in varie formulazioni;
  • mucolitici: intorno ai 2-3 anni di età, quando il muco è denso e la tosse fastidiosa, si può anche utilizzare uno sciroppo mucolitico per via orale e/o, se è associato muco nasale, 3 ml di soluzione fisiologica ipertonica, 2 volte al dì (mattino e pomeriggio e non alla sera) per aerosol, (scaldando la fiala a 37° a bagnomaria), dopo aver fatto una accurata e frequente pulizia del naso del bambino, servendosi anche di lavaggi nasali con soluzione fisiologica fino a completa eliminazione del muco. La terapia aerosolica va proseguita per almeno 10 – 12 giorni e finché vi è muco denso; è infatti importante evitare sempre l’accumulo di muco soprattutto nelle orecchie dei più piccoli, (con possibili conseguenti dannose e dolorose otiti).
 

Precauzioni utili

Sicuramente può servire insegnare e abituare il bambino a respirare non con la bocca, ma con il naso: l'aria inalata, soprattutto quella fredda della brutta stagione, a contatto della mucosa nasale viene riscaldata, umidificata e filtrata e vengono anche arrestate le impurità e gli agenti inquinanti e patogeni virus e batteri) presenti nell’aria.

È importante eseguire sempre un accurato lavaggio nasale prima di ogni riposo a letto e durante il riposo, per evitare accumulo e ristagno di muco nelle vie aeree superiori, (terreno di crescita per i germi). È bene che il bimbo rimanga in posizione supina (a pancia in su) e un po’ sollevato, con un cuscino posizionato sotto il materasso dalla parte del capo.

È consigliabile evitare gli sbalzi di temperatura non coprendo troppo il bambino ed è certamente utile mantenere un buon grado di umidità (40-60 %) in casa durante la stagione fredda, quando il calore proveniente dai caloriferi spesso rende secca e irritante l'aria che si respira. Consigliata una temperatura in casa, durante la stagione invernale, di max 20 °C (e caloriferi spenti durante la notte). Anche l'inalazione passiva del fumo di tabacco e l'inquinamento dell'aria che si respira in città contribuiscono alla comparsa delle infezioni delle vie respiratorie e perciò è ovviamente altamente consigliato di non fumare in casa.

Infine, è sempre più attuale il vecchio consiglio della nonna di lavarsi spesso e bene le mani: gli studi scientifici dimostrano chiaramente che questo provvedimento limita la diffusione delle infezioni in ogni situazione e quindi anche in casa, nelle scuole e in tutti gli altri luoghi in cui si verifica uno stretto contatto fra le persone.

Le mani, infatti, sono in grado di trasmettere quasi tutti gli agenti infettivi, in quanto i germi che si diffondono per via aerea (con i colpi di tosse…) tendono a depositarsi sulle superfici contaminandole e qui possono sopravvivere per diverse ore. Si spiega così come alcune abitudini tipiche dei bambini (mettersi le mani in bocca o nel naso oppure stropicciarsi gli occhi) rappresentano un’ulteriore fonte di diffusione e trasmissione dei virus e dei batteri nell’ambiente.
 

Cosa non fare

Evitare l’uso di antibiotici: da riservare solo nei rari casi complicati e sempre e solo su indicazione del pediatra.

Non va dimenticato che nei bambini (con l’inserimento nel nido e nella scuola materna), le infezioni delle prime vie aeree sono molto frequenti e comuni: di norma si verificano dai 5 ai 10 episodi infettivi febbrili all’anno (per lo più di origine virale). Solo con la crescita, intorno ai 6-8 anni, aumentando naturalmente le difese dell’organismo, tali patologie diventano meno frequenti.

Una terapia omeopatica mirata associata alla fitoterapia, ad azione preventiva e curativa, può essere utile ed efficace, in particolare nella prima infanzia, per ridurre gli episodi febbrili legati alle comuni malattie infantili e le eventuali complicanze di natura batterica che possono a volte insorgere.

 

Bibliografia

  • Fashner J, Ericson K, Werner S. Treatment of the common cold in children and adults. Am Fam Physician. 2012 Jul 15;86(2):153-9.
  • Worrall G. Common cold. Can Fam Physician. 2011 Nov;57(11):1289-90.