Laparoscopia: una nuova tecnca chirurgica

La medicina è stata segnata nel corso della sua storia, da alcune scoperte che permisero  svolte epocali. Tra le più famose ricordiamo quella degli anestetici, che consentirono  alla chirurgia di  introdurre tecniche prima inarrivabili,  quella dei vaccini, degli antibiotici e  l’introduzione delle tecniche endoscopiche.

Illustrazione 1 - Chirurgia Generale

A queste ultime si è giunti attraverso un lungo cammino cominciato alla fine del 1800 quando al dott. Adolf  Kusmaul (rimasto famoso soprattutto per il "respiro di Kussmaul" sintomo della acidosi diabetica), venne l’idea di introdurre un endoscopio nelle alte vie digestive, dopo aver osservato un "mangiatore di spade" che si esibiva in una locanda di Friburgo, città dove egli lavorava. Contemporaneamente a Parigi, il dott. Desormeaux,  si cimentava nell’esecuzione di uretroscopie e cistoscopie.

Erano questi gli albori di una metodica che si sviluppò enormemente nel corso del secolo successivo,  passando dalla diagnostica all’operatività terapeutica. 

In questo contesto è doveroso sottolineare che a fianco dei  pionieri della medicina lavorarono i pionieri dell’ingegneria medicale, e riconoscere loro quindi,  il merito di aver progettato e prodotto strumenti ottici sempre più sofisticati.

L’inizio degli anni novanta del secolo scorso, vide la nascita e la successiva consacrazione di una nuova tecnica chirurgica: la laparoscopia. Il salto di qualità lo si ottenne quando si riuscì ad introdurre gli strumenti endoscopici non più solo attraverso le cavità naturali, ma anche attraverso la parete di quel distretto che un tempo era accessibile solo mediante l’apertura chirurgica, e cioè l’addome. 
 

Quanto è importante?

Il primo intervento che venne eseguito con la tecnica laparoscopica fu la colecistectomia. Fino a poco prima, questo era un intervento che prevedeva un ricovero di una settimana, un decorso post operatorio impegnativo per il paziente e talora gravato dalle complicanze legate all’apertura chirurgica dell’addome.

Con l’introduzione della laparoscopia:
 

  • le giornate di ricovero si ridussero drasticamente con grande vantaggio sia in termini di costi si di riduzione del disagio dei pazienti e del rischio di infezioni ;
  •  il decorso post operatorio divenne più tollerabile e la convalescenza assai più breve.


Calcoli della colecisti

La laparoscopia non ha cambiato l’intervento nella sostanza, ma ne ha modificato radicalmente la modalità di esecuzione, la colecistectomia consiste infatti nell’asportazione della cistifellea con il suo contenuto litiasico,  ma per poter far ciò oggi ci si serve di una telecamera  e di tre strumenti operatori, che vengono appositamente inseriti nel cavo addominale attraverso delle incisioni di circa 1cm (da 0,5 ad 1cm a seconda del calibro dello strumento).

E' efficace contro i calcoli della colecisti?

La recente messa a punto di alcuni dettagli tecnici inoltre, ha fatto sì che, in casi selezionati, sia stato  possibile ridurre il numero degli strumenti necessari da quattro a tre, riducendo così l’invasività dell’intervento. Tenuto conto del fatto che una delle possibili complicanze è il sanguinamento dalle brecce addominali nel postoperatorio, ridurre il numero degli accessi da quattro a tre significa abbattere del 25% il suddetto rischio.

E' di routine?

Negli ultimi anni, si è assistito ad una progressiva diffusione di questa tecnica, e pertanto ciò che prima era praticabile  solo nei grossi centri specializzati, è diventato appannaggio anche degli ospedali periferici, che in molti casi sono diventati centri di eccellenza per questa chirurgia.

E' dolorosa?

Tale tecnica consente di poter dimettere i  pazienti sottoposti a colecistectomia in tempi rapidissimi poiché la ripresa delle normali attività metaboliche e l’esiguità del dolore postoperatorio rendono possibile il ripristino pressoché immediato della vita normale ed il ritorno in famiglia.

Dopo quanto tempo viene dimesso il paziente?

Nella mia casistica personale  l’80% dei pazienti sono dimessi nell’arco delle 24 ore dall’intervento. Molti di essi sono operati con solo tre mini incisioni (due di 1 centimetro ed una di mezzo centimetro) per cui il disagio post-chirurgico è veramente minimo.

In seguito a tali considerazioni oggi  non è più consigliabile, a fronte dei gravi rischi potenziali legati alla calcolosi della colecisti (coliche, pancreatiti, ittero e colangiti ecc., aumento del rischio di neoplasia della cistifellea) anche con minima o nulla sintomatologia, procrastinare o peggio evitare l’intervento.



Bibliografia

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