Si tratta di una ipertrofia del tessuto linfatico  localizzato sulla parete posteriore  del cavo rinofaringeo che si manifesta progressivamente dopo i due anni e raggiunge il massimo tra i 5 ed i 6; dopo di allora, il volume del tessuto si riduce progressivamente fino a ridursi ad una sottile lamina verso i 12 anni.  I primi sintomi a comparire sono la riduzione (fino alla scomparsa) della pervietà nasale ed il continuo scolo di mucopus dal naso; ad essi si aggiungono spesso il russamento e le apnee notturne e le alterazioni della funzione tubarica con ipoacusia e frequenti otiti medie. Naturalmente, i bambini in queste condizioni perdono l'appetito e rallentano l'accrescimento ma, se vedono compromesso l'udito, ritardano l'acquisizione del patrimonio linguistico ed incontrano difficoltà anche nella vita scolastica.
      La diagnosi generica è molto facile ma, per pianificare il trattamento, è necessario che sia approfondita. Le cure mediche sono certamente utili nei  casi meno avanzati e quindi la loro efficacia va  verificata  prima di pensare al trattamento chirurgico. In questa fase, trovano indicazione le istillazioni nasali di protargolo 1%, i lavaggi nasali con soluzione salina ipertonica tiepida,  gli antibiotici per dominare le infezioni della mucosa nasale e dell'orecchio; se ritenuti utili, possono essere associati i vaccini e gli immunostimolanti. Al tempo stesso, è necessario uno studio approfondito ORL integrato da fibrorinoscopia, otoscopia ed audiometria con impedenzometria. L'importanza della fibrorinoscopia è connessa non solo alla possibilità che essa offre di confermare la presenza e le dimensioni delle adenoidi, ma anche di escludere altre patologie stenosanti quali l' atresia delle coane, la presenza di corpi estranei, di poliposi, di neplasie, ecc. Nei piccoli con russamento e/o apnee si procederà anche alla fibrolaringoscopia  e ad ogni altro esame volto a  diagnosticare un eventuale riflusso. Le indagini radiografiche, data la tenera età dei piccoli, è bene siano evitate. In presenza di patologie della deglutizione o della masticazione sarà consigliata anche la visita odontoiatrica e stomatologica.
     Nei casi in cui le cure risultino inefficaci e/o gli accertamenti dimostrino alterazioni non dominabili con i farmaci entra in discussione l'opzione chirurgica e cioè l'adenoidectomia, associata o meno alla tonsillectomia o alla miringotomia. L'asportazione delle adenoidi diventa inevitabile quando la fibrorinoscopia dimostra la completa ostruzione delle coane anche dopo un corretto e protratto trattamento. La tonsillectomia risulta necessaria allorché il loro volume sia tale da non lasciare uno spazio di almeno 3 - 4 mm tra gli organi dei due lati. La miringotomia va effettuata nel caso che un tracciato piatto dell'impedenzometria resti immutato per oltre 40 giorni.
     Esistono poi situazioni in cui l'intervento deve essere quanto meno rinviato e si tratta di un peso corporeo inferiore ai 15 Kg e di una età inferiore ai tre anni: nel primo caso i rischi anestesiologici sono sproporzionati ai benefici attesi mentre, nel secondo, sono troppo elevate le probabilità di recidiva. Dopo i 6 - 7 anni, la adenoidectomia potrebbe risultare inutile, essendo già iniziata la regressione spontanea del tessuto in causa.