Chi è più soggetto alla roncopatia?

L'epidemiologia ha da tempo riconosciuto che gli uomini russano in numero superiore alle donne, con una percentuale del 60 contro il 40%, dopo i 60 anni. Il fenomeno si manifesta in individui di tutte le classi sociali, ma preferisce quelli sovrappeso, e fra di essi si annoverano ben venti presidenti degli Stati Uniti, Churchill e Mussolini.

Fino a pochi anni addietro, il significato fisiopatologico del russamento era del tutto ignorato e qualche attenzione era rivolta soltanto agli effetti sociali e, soprattutto, a quelli relativi all'armonia coniugale. 

Illustrazione 1 - Otorinolaringoiatria


Come si cura la roncopatia?

L'interesse per la cura del disturbo, estraneo alla medicina, restò a lungo appannaggio di artigiani ed inventori che escogitarono un numero inverosimile di sistemi ed apparecchi miranti a prevenire il caratteristico rumore. Tra gli oltre 300 brevetti registrati negli USA nel XX secolo, ricordiamo:

  • la palla da tennis cucita sulla schiena del pigiama;
  • le museruole per mantenere chiusa la bocca;
  • le sonde nasofaringee per spingere in avanti la lingua;
  •  i collari ed i cuscini per favorire l'estensione del collo;
  • i generatori di stimoli dolorosi attivati dal rumore del russamento, i dilatatori nasali, ecc. 

Inutile dire che nessuno di questi ha risolto il problema mentre merita di essere ricordato, quale precursore della chirurgia del russamento,  Takenosuche Ikematsu il quale, già nel 1952, sottopose una giovane russatrice ad un intervento sui pilastri palatini posteriori e sull'ugola, ottenendo un insperato successo. Il lavoro originale ed i successivi, redatti in giapponese, restarono ignorati in occidente per quasi trenta anni finchè Shiro Fujita (1981) pubblicò i buoni risultati dell'intervento di  UPPP ( Uvulo-Faringo-Palato-Plastica) da lui stesso sviluppato presso lo Henry Ford Hospital di Detroit.

Che operazione si esegue per smettere di russare?

Fujita ed altri numerosi autori in tutto il mondo descrissero numerose varianti del trattamento chirurgico e le loro esperienze chiarirono che le alterazioni da correggere erano: 

  • la stenosi del tratto nasale ed epifaringeo della via aerea superiore
  • il prolasso delle parti molli dell'oro ed ipofaringe. 

Divenne evidente, altresì, che gli interventi di UPPP, molto efficaci sulla sonorità del russamento, poco o nulla incidevano sulle pause apnoiche le quali, per le loro gravi  complicanze (ipertensione, ictus ed infarto), costituivano il problema più importante. In seguito, si comprese che il russamento era dominabile con gli interventi atti a:

  • normalizzare la sezione respiratoria nasale 
  • ridurre l'ipertrofia e la flaccidità delle mucose nasali, del velo palatino e dell'ugola.

Viceversa, per quanto riguarda le apnee,  non modificate dagli interventi di UPPP, fu riconosciuta la loro frequente associazione con la riduzione dei diametri postero-anteriori e latero-laterali della ipofaringe e furono quindi sperimentati interventi mirati alla loro normalizzazione. Tra questi ricordiamo le trazioni in avanti della base linguale, la ioidotiroidopessia anteriore e quella laterale, le riduzioni volumetriche della base linguale, l'avanzamento mandibolare.

 

Si può smettere di russare senza nessuna operazione?

Nel concludere la carrellata sul russamento, conviene evitare la pericolosa illusione di aver risolto ogni problema. Infatti, le percentuali di regressione dei sintomi sono ancora distanti dal 100% e soltanto il tempo svelerà la durata degli effetti positivi oggi conseguibili. Peraltro, uno sguardo al passato ci mostra che, in soli 30 anni, siamo passati dai sogghigni e dall'ironia ad una buona conoscenza fisiopatologica e clinica del disturbo mentre, per quanto riguarda il trattamento, la palla di gomma nella schiena del pigiama è soltanto un ricordo che ci fa sorridere.

In realtà, possiamo trattare i pazienti con una serie di interventi mirati alla correzione di alterazioni abbastanza definite ed i cui risultati, seppur parziali, sono tuttavia evidenti. A parte ciò, la chirurgia non è l'unica arma in nostro possesso e, prima di ricorrere ad essa, si conseguono significativi risultati con la rinuncia:

  • al fumo;
  • all'alcool;
  • ai sedativi.

Ma anche, e soprattutto, con la riduzione del peso corporeo. Infine, per sfuggire al bisturi del chirurgo, è possibile ricorrere alla ventilazione a pressione positiva durante il riposo notturno (CPAP).

 

Bibliografia

  • D’Ortho, M-P. "Russamento e apnea del sonno." Emc-Akos-Trattato di Medicina 20.4 (2018): 1-8.
  • Segu, M., P. Andretta, and L. Levrini. "Russamento e apnea notturna nell’adulto." La nuova mio teraoua orofacciale -ponte tra odontoiatria e logopedia. Edra, 2019. 96-109.
  • Villa, Maria Pia, and Melania Evangelisti. "Disturbi respiratori del sonno: caccia agli indizi." PNEUMOLOGIA PEDIATRICA (2017): 12.