Cos’è la gastroscopia?

La Gastroscopia (il termine corretto è Esofagogastroduodenoscopia) è forse l'esame endoscopico più conosciuto e quello più frequentemente eseguito. Come tutti gli esami endoscopici viene praticato in regime ambulatoriale, è di facile esecuzione e breve durata. La gastroscopia prevede l'introduzione dello strumento endoscopico (il gastroscopio) nella bocca del paziente e la sua progressione nell'esofago, nello stomaco e nel duodeno.

 

Anatomia

In questa immagine è possibile osservare l'esofago nel suo decorso intratoracico, il suo passaggio attraverso il piano diaframmatico ed il suo ingresso nello stomaco attraverso il Cardias (la "valvola" che separa per l'appunto l'esofago dallo stomaco). Anteriormente all'esofago è presente la trachea (in questa immagine ne è visibile soltanto la porzione distale e la sua biforcazione nei due bronchi principali), mentre anteriormente e lateralmente a sinistra troviamo l'aorta ascendente, l'arco aortico e l'aorta discendente. Subito sotto il piano diaframmatico è ben visibile la prima porzione dello stomaco (il fondo gastrico) e parte delle due curvature: la grande posta alla sinistra del paziente (e cioè alla vostra destra) e la piccola curvatura in sede controlaterale.

Illustrazione 1 - Chirurgia Generale
Esofago e stomaco. Tratto da "Atlante di anatomia" di F.H. Netter

Nelle due foto successive è possibile vedere la suddivisione anatomica dello stomaco (dal cardias al piloro), la prima porzione duodenale e la sua complessa vascolarizzazione arteriosa, venosa e linfatica; sono anche visibili le stazioni linfonodali e la milza posta in prossimità del fondo e della grande curvatura.

Illustrazione 2 - Chirurgia Generale
Anatomia dello stomaco. Tratto da "Atlante di Anatomia Umana" di F.H. Netter.

Illustrazione 3 - Chirurgia Generale
Stomaco vascolarizzazione arteriosa, venosa e linfatica. Tratto da "Atlante di Anatomia Umana" di F.H. Netter.
 

Come si esegue la gastroscopia?

Normalmente prima dell'introduzione del gastroscopio, si anestetizza il cavo orofaringeo mediante la somministrazione di un anestetico locale spray, si somministrano quindi un blando sedativo (una benzodiazepina ad esempio) e un antispastico per via endovenosa, al fine di tranquillizzare il paziente e di ridurre la motilità gastroduodenale. Vengono rimosse eventuali protesi odontoiatriche mobili, e si dispone il paziente sul lettino in decubito laterale sinistro.

Cosa si vede in una gastroscopia?

L'obiettivo dell'esame, come ho già detto all'inizio, è quello di osservare l'esofago, lo stomaco ed il duodeno. La prima manovra che viene eseguita è l'introduzione dell'endoscopio in orofaringe, questa avviene sotto visione per poter correttamente orientare lo strumento e soprattutto per poter individuare e quindi percorrere la via digestiva e non quella aerea! Nella foto successiva si vedono gli ingressi della via aerea (con le corde vocali) e quello della via digestiva, situato posteriormente alla prima.


Illustrazione 4 - Chirurgia Generale
Adito laringeo con le corde vocali e giunzione faringoesofagea. Casistica personale.

Superato questo primo passaggio, si precorre l'esofago fino ad incontrare la linea zeta, cioè il limite inferiore della mucosa esofagea, e delimitante il passaggio nella mucosa gastrica. Questa linea ha un caratteristico un andamento " a zig zag", e per tale motivo è stata anche denominata "linea zeta". In questa immagine si vede il lume esofageo nella sua porzione intermedia.

Illustrazione 5 - Chirurgia Generale
Lume esofageo normale. Casistica personale.

Si entra quindi nella cavità gastrica, e si procede verso l'antro fino ad incontrare una seconda struttura a "valvola": il piloro, che separa lo stomaco dal duodeno. Eseguendo la manovra della "retrovisione", (flettendo lo strumento endoscopico a "manico d'ombrello") è possibile inquadrare da sotto il fondo gastrico ed il cardias.

Illustrazione 6 - Chirurgia Generale
Manovra della retrovisione. Fondo gastrico. Casistica personale

Questa fotografia offre una visione d'insieme del fondo, dell'angulus (la plica posta in primo piano ad andamento diagonale) e dell'antro con il piloro. Varcato il piloro si incontra la prima porzione duodenale (nota anche come bulbo duodenale), frequentemente sede di lesioni esulcerative, talora sanguinanti o perforate. Il bulbo duodenale è un segmento molto breve e termina con il "ginocchio duodenale", una curva molto stretta, varcata la quale ci si immette nella seconda porzione duodenale.

Illustrazione 7 - Chirurgia Generale
Visione d'insieme dell'antro e del fondo gastrico posizionando la telecamera dell'endoscopio all'angulus. Casistica personale

Illustrazione 8 - Chirurgia Generale
Bulbo duodenale normale. Casistica personale


Bibliografia

  • F. H. Netter, Atlante di Anatomia.
  • Schmidt G. Gastroscopy. Aust Fam Physician. 1979 Aug;8(8):830-7.
  • SIRCUS W. Gastroscopy. Med Illus. 1956 Sep;10(9):579-88.