Che cosa è colelitiasi?
I calcoli bibliari dal punto di vista storico
La colelitiasi, è una patologia benigna che affligge l'umanità da millenni. Il primo caso noto risale a circa mille anni prima di Cristo, essendo stati trovati calcoli biliari nella mummia di una sacerdotessa egizia vissuta durante la ventunesima dinastia (1085-945 A.C.).
All'epoca dell'Impero Romano, Plinio descrisse una rara anomalia anatomica: la "doppia colecisti". Il medico Sorano di Efeso, invece, raccontò un paradigmatico caso di ostruzione della via biliare con ittero, feci acoliche (cioè chiare), urine scure e prurito.
Una breve nota etimologica, infine, per spiegare che non è un caso che i calcoli matematici ed i calcoli della colecisti siano legati da una comune origine. Calcolo, infatti deriva dalla parola latina calculus che significa pietruzza, lapillo o ciottolo. Gli antichi contavano servendosi di un rudimentale pallottoliere: le pietruzze o i ciottoli appunto e, quelli che noi chirurghi troviamo all'interno della colecisti, altro non sono che concrezioni di sali biliari, colesterolo e sali di calcio, in una parola pietruzze (talora "pietrone", potendo questi arrivare alle dimensioni di qualche centimetro).
Una prospettiva anatomica della colecisti
In accordo con la filosofia del mio blog, dedicato ai pazienti e non ai colleghi medici, darò qui di seguito soltanto alcune nozioni di anatomia, senza dilungarmi in una trattazione approfondita.
La colecisti, cistifellea o, ancora, vescicola biliare, altro non è che un piccolo "sacco di raccolta" della bile che viene prodotta dal fegato. È situata sulla faccia inferiore di quest'ultimo, ben alloggiata nel cosiddetto "letto della colecisti". Come tutti gli organi, è dotata di un asse vascolare arterioso, venoso e linfatico.
Si connette alla via biliare principale (o coledoco) attraverso un dotto, noto come "dotto cistico".
Qual è il compito della colecisti?
La colecisti ha la funzione di raccogliere la bile, e di dismetterla nel duodeno attraverso il coledoco, durante la digestione. Il coledoco sbocca congiuntamente al dotto pancreatico nella "papilla di Vater", la quale termina con un piccolo apparato sfinteriale noto come "sfintere di Oddi", che ha il compito di regolare il flusso dei succhi digestivi.
L'azione combinata della bile e del il succo pancreatico è di fondamentale importanza, la prima infatti è in grado di emulsionare le sostanze nutritive non idrosolubili e cioè i lipidi, ed il secondo, contenente enzimi quali le "lipasi pancreatiche" provvede ad idrolizzare i trigliceridi trasformandoli in monogliceridi e acidi grassi.
Perchè si formano i calcoli nella cistifellea?
Questa è una delle patologie più frequenti nel mondo occidentale, secondo alcune casistiche (anche se ormai ormai un po’ datate) si stimava che, intorno ai primi anni 90, negli Stati Uniti ben 25 milioni di persone soffrissero di questa patologia e ben 5 milioni in Gran Bretagna.
Come ho già detto, i calcoli sono dati dalla concrezione di alcune sostanze tra cui i sali biliari ed il colesterolo. L'alimentazione, pertanto, gioca sicuramente un ruolo importante, tuttavia si è dimostrato che non è l'unica causa di colelitiasi.
Si è visto infatti, che l'incidenza di questa patologia è più elevata in:
- alcune etnie (ad es. indiani del Nord America);
- soggetti che presentano ipercolesterolemia, sia famigliare che provocata da un'alimentazione scorretta;
- nel sesso femminile.
Come capire se si ha la colecisti?
In una buona quota di pazienti la calcolosi della colecisti può essere un riscontro occasionale, in corso di accertamenti eseguito per altri motivi. In tutti gli altri casi, invece, si manifesta con un quadro clinico complesso, il cui sintomo principale è il dolore che insorge nell’ epigastrio o nell’ipocondrio destro (alla bocca dello stomaco o in sede sottocostale destra, per intenderci). Il dolore si può manifestare in vari modi, può essere:
- fisso nella sede di insorgenza;
- a crisi parossistiche;
- irradiato in altre sedi, come il dorso.
Caratteristica è l'irradiazione del dolore all'apice inferiore della scapola destra. In genere, il dolore insorge improvvisamente, più frequentemente di notte. Ciò accade soprattutto dopo cene pantagrueliche, ricche di cibi grassi accompagnati da abbondanti libagioni.
Ad arricchire il corteo sintomatologico, si aggiungono:
- nausea;
- vomito (alimentare prima, biliare poi);
- talora la febbre;
- il subittero (gli occhi gialli);
- feci acoliche (color marrone chiaro);
- urine ipercromiche (molto scure).
Che problemi può portare la colecisti?
Sono molteplici e spesso gravi. Sono, per lo più, correlati al sovrapporsi di un’ infezione biliare sostenuta dall'ostruzione del dotto cistico da parte di un calcolo. Questo fenomeno produce il quadro della colecistite ostruttiva acuta litiasica (o empiema della colecisti), che si manifesta con dolore acuto, improvviso, continuo, accompagnato spesso da febbre, vomito e diarrea. La colecisti empiematosa si presenta a pareti ispessite ed iperemiche, con contenuto mucopurulento o francamente purulento. Il quadro può evolvere verso l'idrope della colecisti o la colecistite gangrenosa. Lo stato infiammatorio acuto può ulteriormente complicarsi con la perforazione della colecisti stessa, provocando una peritonite biliare secondaria al riversarsi della bile nel cavo peritoneale.
Nel caso in cui si verifichi la migrazione di calcoli dalla colecisti nel coledoco, l'ostruzione coinvolgerà non più (o non solo) la colecisti, ma soprattutto la via biliare principale. Questo fenomeno può provocare l'ittero e/o la pancreatite acuta. Come ho accennato in precedenza la via biliare ed il dotto pancreatico sboccano congiunti in un unico piccolo dotto: "l'ampolla di Vater". Nel caso in cui il calcolo ostruisca anche il dotto pancreatico, verrà inevitabilmente coinvolto anche il pancreas nel processo patologico e si verificherà una complicanza assai temibile: la pancreatite acuta litiasica. Questa patologia, per la sua complessità e gravità, merita tuttavia una trattazione a parte.
Bibliografia
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