Una situazione che di frequente imbarazza ed allarma chi ne è colpito è quella rappresentata dalla perdita di sangue dal naso (epistassi). Come ogni altro sintomo, anche l'epistassi riconosce un gran numero di cause ma, qualunque essa sia, è pressoché impossibile che il singolo episodio conduca a morte chi ne è colpito. Peraltro, è ugualmente certo che, in ogni caso, sono indicati l'arresto dell'emorragia e l'identificazione della patologia causale.
     Il perseguimento di questi obiettivi spetta al Medico e/o allo Specialista ma, nell'attesa del loro intervento, lo stesso Paziente farà cosa utile se seguirà i consigli seguenti.
1) Mantenere la calma poiché l'agitazione fa salire la Pressione Arteriosa ed aggrava l'emorragia.
2) Ricordare che spesso l'insorgenza di una epistassi rappresenta il primo sintomo di una infezione virale (Raffreddore, influenza, esantemi infantili,ecc.) e che tale possibilità deve essere verificata per l'adozione degli specifici provvedimenti.
3) Non perdere tempo con rimedi inutili anche se tradizionali, come l'applicazione di ghiaccio o di acqua fredda sulla fronte o sulla nuca.
4) Evitare di detergere il sangue con un numero infinito di pezze o fazzoletti; più utile sarà invece raccogliere il sangue che cola dal naso in una bacinella per mostrarla al Medico quando arriverà e che, in tal modo, potrà meglio apprezzare l'entità del sangue perduto.
5) Ricordare che, tranne casi particolari, sono del tutto inutili i cosiddetti farmaci emostatici.
6) Lo stesso Paziente o chiunque si trovi ad assisterlo potrà tentare di arrestare l'emorragia, semplicemente riempiendo la narice sanguinante con cotone o garze inumidite con acqua e poi comprimendo con l'indice l'ala del naso per almeno 10 minuti primi. La manovra è efficace in tutti i casi in cui l'emorragia origina dai vasi del terzo anteriore del setto nasale e cioè almeno in due soggetti su tre. Se l'emorragia si arresta, non bisogna far altro che lasciare il tampone nel naso per almeno 48 ore. Se l'emorragia prosegue, è necessario che il Medico o lo Specialista provvedano all'emostasi chirurgica.
7) Qualora il Paziente sappia di essere iperteso, l'emorragia và ugualmente arrestata poiché una perdita di sangue eccessiva o troppo rapida può trasformare una crisi ipertensiva in collasso.
8) Dopo l'arresto dell'epistassi e dopo lo stamponamento, il Paziente farà bene a non trascurare
gli accertamenti locali e generali necessari per individuare la causa dell'emorragia e per indicare cure e trattamenti atti a prevenire nuovi episodi. Le ricerche da eseguire in prima istanza sono la Fibrorinoendoscopia e la TAC del naso e dei seni. Al tempo stesso, saranno eseguite anche le indagini strumentali e di laboratorio atte a riconoscere eventuali alterazioni cardiocircolatorie ovvero possibili turbe della coagulazione e dell'emostasi.