Liti di coppia: funziona la terapia?

Capita spesso che due persone fidanzate, coniugate o conviventi, vadano a litigare dallo psicologo per trovare un accordo al fine di restare insieme. Litigare in questo caso, non vuol dire solamente discutere, (il che sarebbe plausibile), bensì polemizzare (il che è inammissibile), ma così è fatto il mondo, dove la polemica ha preso il sopravvento sulla legittima discussione.

Illustrazione 1 - Psicologia

Allora chiediamoci: perché non siamo in grado di dialogare sui nostri sentimenti che guidano le nostre parole, per confrontarci con le persone che amiamo (altrimenti non saremmo dallo psicologo) e perché usiamo frasi offensive che turbano l'armonia dialogica dell'altro/a?
 

Cosa provoca una lite?

Le risposte possono essere molte, ma scegliamo le più semplici: manca l'interazione fra una mente che sputa sentenze e un corpo che le subisce. Interazione, infatti, significa reciprocità senza della quale non ci sono né scambievolezze, né influenze reciproche che sono i presupposti di ogni dialogo.

Ecco, allora, uno dei motivi per cui, venendo meno tali presupposti, anziché trovare un accordo per stare felicemente insieme, i due preferiscono polemizzare sul chi "ha ragione" o "ha torto". È un gioco infantile che si ripete, spesso, anche fra le coppie già consolidate. Non per nulla, lo psicologo preparato e previdente, prima di entrare nel vivo delle questioni, avrà premura di chiarire i termini e gli obiettivi della discussione stessa.

 

In che modo aiuta lo psicologo?

Il litigio di fronte allo psicologo, comunque, è diverso da quello che avviene fra le mura domestiche, perché l'esperto conduttore saprà spegnere immediatamente le motivazioni dell'alterco, mentre nel litigio fra le mura domestiche non ci sarà questa possibilità. Nulla di sorprendente perché in tutte le coppie che chiedono aiuto, sotto varie specie, si manifestano i sintomi sopra descritti e questo è un fatto normale perché la pace non la regala nessuno. Essa è come la felicità: bisogna conquistarsela, ma che cos'è che turba ancora l'equilibrio di una coppia? Io introdurrei la "divergenza", che in psicologia significa incompatibilità, inconciliabilità e allontanamento. 
 
  • C'è divergenza sul modo di arredare la casa: lei vuole le tende lunghe che tocchino il pavimento, lui crede che si sporchino e le vuole come quelle della propria mamma;
  • c'è divergenza sul modo di lasciare gli indumenti e le scarpe: lei le desidera ordinate nella scarpiera, lui lascia una scarpa in cucina e l'altra nel tinello come faceva da scapolo;
  • c'è divergenza nell'educazione dei figli: lei li vuole sempre puliti e ordinati, lui desidera che giochino nelle pozzanghere come faceva con la nonna;
  • c'è divergenza sessuale: lui vuole giocare al sesso e perdere tempo divertendosi, lei vuole terminare per sistemare il letto; oppure, troppe volte lei "ha mal di testa" e lui è stanco di sentirselo dire.

Da queste e tante altre divergenze, è facile giungere alla separazione piuttosto che all'unione, e ciò evidenzia, ancora una volta, il pensiero di F. Nietzsche: "Poiché manca il tempo per pensare e la calma nel pensare, non si medita più sulle opinioni divergenti: ci si accontenta di odiarle."