Una delle tipologie di richieste di aiuto che più frequentemente mi vengono rivolte è relativa ai disturbi d’ansia.

I vissuti ansiosi, quando sono invalidanti, rendono difficile svolgere le più comuni attività quotidiane e, soprattutto, non permettono di trarne piacere.

Tali vissuti sono accompagnati da diverse sensazioni tra cui paura, apprensione, frustrazione, senso di costrizione, di inadeguatezza e molte altre sensazioni di natura emotiva e corporea.

L’ansia ha una funzione specifica, quella di anticipare la percezione di un eventuale pericolo (reale o immaginario) prima ancora che questo sia sopraggiunto.

Rappresenta un tentativo di controllo della situazione temuta ma finisce con l’amplificare le sensazioni spiacevoli e col portare all’evitamento della specifica situazione.

In realtà, l’ansia che insorge in sporadiche occasioni e in forma lieve non andrebbe demonizzata ma riconosciuta come percezione soggettiva di quanto ci sentiamo coinvolti in quella determinata situazione, di come, mettendoci in uno stato di allerta, possa proteggerci da eventuali minacce esterne preparandoci all’azione e di quanto, sempre in forma leggera, ci motivi ad impegnarci nei compiti che svolgiamo quotidianamente (se non la avvertissimo, la mattina non avremmo la spinta ad alzarci con puntualità per recarci al lavoro).

L’ansia risulta disfunzionale e controproducente nel momento in cui diventa sproporzionata, continua e generalizzata, ossia avvertita spesso o costantemente e rispetto a gran parte delle esperienze che viviamo.

Quando vi sentite in preda all’ansia, cominciate con l’osservare le 3 componenti fondamentali di cui si compone per riuscire ad agire su ognuna di esse:

  • la componente cognitiva, ossia i pensieri che fate quando vi sentite ansiosi, come valutate voi stessi e la situazione in cui vi trovate e provate a sostituirli con pensieri diversi, più costruttivi;
  • la componente fisiologica, ossia i cambiamenti che avvertite nel corpo, dove sentite maggiormente l’ansia e concentratevi sul respiro, per riportare l’organismo ad uno stato di calma ed equilibrio;
  • la componente comportamentale, ossia i comportamenti che mettete in atto quando vi sentite ansiosi, osservate se avete la tendenza ad affrontare la situazione oppure ad evitarla e se ci sono delle azioni particolarmente efficaci che vi aiutano a ristabilire una condizione di benessere.

E’ possibile imparare a gestire la propria ansia osservandola, conoscendola e applicando specifiche strategie.