La Plexer-chirurgia è una metodica creata e brevettata dal Prof. G. Fippi che permette una “chirurgia non ablativa” cioè con minima invasività, interessando così solo l’epidermide (lo strato più superficiale della pelle).
Questa metodica è di tipo “non ablativo: tratta diversi inestetismi cutanei senza l’uso del bisturi. Si apre così un nuovo orizzonte terapeutico nel campo della medicina e chirurgia estetica, offrendo risultati davvero interessanti; si possono pertanto eseguire interventi come il piccolo lifting del viso e del corpo (ad esempio cute in eccesso alla radice delle braccia), il lifting periombelicale - smagliature periombelicali); le discromie della pelle (macchie), le iper-pigmentazioni. Ancora possono essere asportati senza bisturi e senza esiti cicatriziali: verruche seborroiche, fibromi penduli, cicatrici esuberanti, post-traumatiche, correzione di cicatrici post-acneiche, cheloidi, corni epidermici, angiomi rubino, nevi, xantelasmi, discheratosi, smagliature periombelicali.
Con la medesima tecnica si possono trattare anche le rughe periorali (dette comunemente ”codice a barre”) e quelle perioculari (“zampe di gallina”) e rughe frontali.
La “Plexer-chirurgia” può essere certamente definita una “chirurgia dolce” (soft-chirurgia) perché eseguita senza bisturi”, “senza suture”, “senza ecchimosi” e “senza ematomi”, aprendo nuovi orizzonti al modo di “fare chirurgia estetica”, anche riducendo notevolmente i tempi di guarigione.
Il trattamento è comunque subordinato alla valutazione clinica del medico, in merito all’idoneità e all’indicazione per ogni singolo caso.