Polinucleotidi Skin Booster: pelle più tonica ed elastica

Negli ultimi dieci anni la ricerca scientifica ha posto crescente attenzione ai polinucleotidi come strumenti promettenti nella medicina estetica rigenerativa.

Diversi studi clinici hanno dimostrato che queste molecole, grazie alla loro capacità di stimolare i fibroblasti e favorire la sintesi di collagene ed elastina, possono supportare in modo naturale i processi di riparazione cutanea. Non a caso, i polinucleotidi vengono oggi considerati tra i trattamenti più interessanti per chi desidera migliorare la qualità della pelle. In base alle necessità cliniche, possono essere utilizzati come terapia singola oppure integrati in protocolli combinati con altri trattamenti non invasivi, come acido ialuronico, biorivitalizzazione o tecniche di stimolazione fisica (ad esempio needling, radiofrequenza o laser).

Questa versatilità li rende adatti sia chi presenta segni di invecchiamento fisiologico, sia chi, dopo un dimagrimento rapido, nota perdita di elasticità e compattezza della pelle. Il dimagrimento infatti, soprattutto se repentino o sostenuto da farmaci come la semaglutide, rappresenta una sfida non solo metabolica ma anche estetica: il corpo raggiunge l’obiettivo desiderato, ma il volto e i tessuti molli possono apparire svuotati o privi di tono. È in questo contesto che i polinucleotidi skin booster trovano un’applicazione di grande interesse, offrendo un supporto rigenerativo che mira a migliorare la qualità della pelle dall’interno.

Illustrazione 1 - Medicina Estetica

Cosa sono i polinucleotidi?

I polinucleotidi sono frammenti di DNA a basso peso molecolare, purificati ed estratti da fonti naturali come salmone o trota. Una volta iniettati, vengono riconosciuti dall’organismo come componenti fisiologici e utilizzati dai tessuti come fonte energetico e trofico.

Il loro meccanismo d’azione non è quello dei filler tradizionali (che “riempiono” le aree di perdita di volume), ma piuttosto quello di bio-stimolazione cellulare: agiscono sui fibroblasti stimolando la produzione di collagene, elastina e matrice extracellulare.
 

Quali sono i principali meccanismi d’azione?

Gli studi scientifici descrivono tre modalità fondamentali con cui i polinucleotidi agiscono sulla pelle:
 
  1. stimolazione dei fibroblasti: incremento naturale della produzione di collagene ed elastina, con miglioramento dell’elasticità cutanea;
  2. azione antiossidante: contrasto ai radicali liberi e allo stress ossidativo, riducendo micro-infiammazione e danni ambientali;
  3. effetto idratante: capacità di richiamare acqua nei tessuti, favorendo un’idratazione fisiologica senza gonfiori innaturali.
 

Benefici riportati in letteratura

La letteratura medica descrive diversi possibili effetti positivi:
 
  • maggiore elasticità e tonicità della pelle;
  • miglioramento della luminosità cutanea, con riduzione dell’opacità post-dimagrimento;
  • rigenerazione tissutale visibile anche in condizioni di fotoinvecchiamento, cicatrici o iperpigmentazioni;
  • versatilità di applicazione su viso, collo, décolleté e mani;
  • effetto antinfiammatorio utile anche nelle pelli sensibili.
È importante sottolineare che i risultati possono variare in base alle caratteristiche individuali e alla tecnica di iniezione.
 

Protocollo di trattamento

Il percorso clinico con polinucleotidi viene solitamente suddiviso in fasi:
 
  • prime 2 settimane: stimolo iniziale della rigenerazione cutanea.
  • 3–6 settimane: miglioramento visibile di tono, compattezza e luminosità.
  • 6–12 settimane: consolidamento dell’effetto con prevenzione del cedimento cutaneo futuro.
Il numero di sedute e la frequenza devono essere valutati dal medico sulla base delle condizioni individuali del paziente.
 

Evidenze scientifiche

Diversi studi pubblicati su riviste internazionali di medicina estetica e chirurgia plastica hanno confermato l’efficacia dei polinucleotidi come biostimolatori cutanei.

Alcuni esempi:
 
  • Rohrich RJ et al. (2021): analisi dei cambiamenti del volto dopo perdita di tessuto adiposo;
  • Jafar AB et al. (2024): revisione sistematica sugli effetti del dimagrimento massivo sulla pelle;
  • Lee KWA et al. (2024): review sull’utilizzo dei polinucleotidi in medicina estetica;
  • Oh S et al. (2025): survey su pratiche cliniche reali di ringiovanimento cutaneo in dermatologi certificati.
Queste pubblicazioni sostengono il potenziale dei polinucleotidi come strumento di rigenerazione, pur sottolineando la necessità di ulteriori studi clinici di lungo termine.
 

Quando considerare i polinucleotidi

Il trattamento può essere indicato se, dopo un dimagrimento importante o con il passare del tempo, noti:
 
  • riduzione di tonicità ed elasticità cutanea,
  • perdita di luminosità e compattezza
  • segni di cedimento della pelle.
Il momento ideale per intervenire è spesso nei primi mesi successivi al dimagrimento, quando la pelle è ancora più responsiva agli stimoli rigenerativi.
 

Il ruolo del professionista

Non tutti i prodotti a base di polinucleotidi sono uguali: qualità della materia prima, grado di purificazione e concentrazione influenzano i risultati. Inoltre, la tecnica di iniezione e la personalizzazione del protocollo sono determinanti.

Per questo è fondamentale rivolgersi a medici esperti in medicina estetica, che possano garantire sicurezza, personalizzazione e rispetto delle linee guida.

I polinucleotidi skin booster rappresentano una frontiera interessante nella medicina estetica rigenerativa, in particolare nei pazienti che hanno affrontato un dimagrimento rapido e vogliono migliorare la qualità della pelle.

Pur non essendo una “soluzione miracolosa”, si basano su meccanismi biologici ben documentati e supportati da pubblicazioni scientifiche.

La decisione di intraprendere questo percorso deve sempre avvenire dopo una valutazione medica accurata, per stabilire se il trattamento è adatto al proprio caso.
 

Bibliografia

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  • The new frontier in skin regeneratio Halo Aesthetics 2025 mar