Anatomia patologica: cos’è?

L’anatomia patologica è la disciplina che indaga le malattie umane partendo dall’analisi macroscopica o microscopica di tessuti e cellule. 

Si divide in due branche principali:

  • l’istologia: lo studio dei tessuti;
  • la citologia: lo studio delle singole cellule

Le consulenze su preparati istologici differiscono da quelle citologiche poiché le prime, per essere effettuate, richiedono quasi sempre trattamenti invasivi sul paziente, mentre la citologia, seppur aspirativa, richiede una minima collaborazione da parte del paziente stesso e non necessita nemmeno di anestesia locale. 
Illustrazione 1 - Anatomia Patologica


Citologia o istologia: quando e perchè farle 

Spesso la citologia precede l’istologia, poiché mentre la citologia offre solo la possibilità di una diagnosi o comunque di un inquadramento diagnostico, l’istologia, specie i pezzi operatori, servono per definire con esattezza una lesione, neoplastica o non, qualora ci sia bisogno di un intervento chirurgico o comunque bioptico. Quest’ultimo ha la stessa funzione dell’esame citologico, cioè diagnostico. Se positivo, infatti, il paziente dovrà poi essere operato nuovamente.

In generale, è possibile affermare che:

  • le consulenze su preparati istologici possono essere necessarie là dove si è certi ci sia bisogno di analizzare un dato tessuto o un tumore di un tessuto oppure si è certi di avere bisogno di un intervento chirurgico;
  • le consulenze su preparati citologici hanno funzione di screening e quindi diagnostici, sempre nell’ambito della medicina preventiva e integrata, oppure di follow-up.
 

Il caso “Mario Rossi”

Facciamo un esempio: con gli esami del sangue il signor Mario Rossi scopre di avere valori alterati della funzionalità tiroidea. Il medico di base o lo specialista di riferimento prescriveranno indagini di primo livello come una ecografia. Se questa evidenzia lesioni focali, come noduli o cisti oppure lo si ritiene opportuno, come farei io, si consiglia anche l’agoaspirato (esame citologico) della tiroide. Questo esame ci può dire se si tratta di una tiroidite e di che tipo, se è una lesione benigna oppure maligna. In quest’ultimo caso il paziente deve essere operato con anestesia generale. Talora anche nelle lesioni benigne si consiglia l’operazione chirurgica se si teme una veloce progressione verso la malignità. A tal punto si produrrà un esame istologico (il materiale prelevato nel corso dell’operazione chirurgica alla tiroide) che verrà analizzato e ci dirà esattamente di che lesione si tratta e valuterà tutti i parametri necessari al clinico e all’oncologo per le terapie da impostare al fine di curare il signor Mario Rossi. Questi, dopo l’intervento, inizierà il follow up (osservazione medico-clinica-strumentale periodica).

Le più moderne tecnologie al giorno d’oggi permettono, inoltre, microbiopsie con tecniche simili all’agoaspirato, ma che prelevano a tutti gli effetti un frustolo di tessuto/lesione dal paziente.
 

Anatomia patologica: quali sono gli esami principali?

Le diverse indagini citologiche permettono di fare diagnosi a vari livelli utili per un inquadramento diagnostico e, in seconda istanza terapeutico.

  • con il pap test ad esempio si prevengono le lesioni della cervice uterina e potendo così intervenire precocemente, si  evitano tristi casi di infertilità da precoce isterectomia o si può seguire l’assenza di malattie dopo un intervento alla cervice.
  • dalle urine si può osservare la presenza di microrganismi nel sedimento urinario e quindi porre una precisa diagnosi di cistite (spesso ricorrendo anche alla microbiologia) oppure si possono diagnosticare lesioni neoplastiche o pre-cancerose.
  • gli spatolati rettali hanno la stessa funzione del pap test, la ricerca di dispalsia-carcinomi anali;
  • utile può rivelarsi la valutazione della fertilità attraverso la biopsia endometriale

A questi esempi si aggiungono le più moderne tecnologie che, al giorno d’oggi , permettono microbiopsie con tecniche simili all’agoaspirato capaci di prelevare a tutti gli effetti un frustolo di tessuto/lesione dal paziente. 
 

“Il fu Mario Rossi” 

L’anatomia patologica è una disciplina sorprendente le cui indagini possono proseguire anche post-portem. 

Le consulenze su preparati autoptici hanno lo scopo di accertare la causa di morte e/o cause concomitanti di rilievo seppur misconosciute. 

Non solo. 

In caso di autopsia fetale e neonatale, l’indagine autoptica si accompagna spesso all’esame dei vetrini della relativa placenta per un corretto approccio clinico-diagnostico. E’ così possibile, qualora non si rinvenga una causa specifica della morte, almeno emettere una prognosi per future gravidanze. 
 

Anatomia patologica: oltre C.S.I

E’ chiaro come la citologia e l’istologia giochino un ruolo importante nell’analisi dell’ epicrisi o motivazione del decesso, un’arte complessa e poco conosciuta, madre di tutte le chirurgie, e molto popolare sul piccolo schermo. 

Nonostante ciò, è una disciplina in cui difficilmente ci si specializza. 

Un consiglio da medico a specializzando?

Provate. Analizzare al microscopio ottico le singole cellule ed i tessuti che ci compongono, osservare come cambino in funzione dell’età, del lavoro svolto, dell’attività fisica o della stessa malattia rimane, a mio avviso, una delle possibilità più affascinanti ed incredibilmente utili nella pratica clinico-terapeutica per i propri pazienti.
 

Bibliografia

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