La malattia renale cronica è caratterizzata da una progressiva e irreversibile riduzione della funzione renale (i Reni iniziano a funzionare sempre meno). Si tratta di una condizione clinica in costante aumento. Le principali cause sono rappresentate dal progressivo invecchiamento della popolazione, dalle complicanze a livello renale di malattie sistemiche quali l’ipertensione arteriosa, diabete mellito II e la Dislipidemia (colesterolo e trigliceridi alti).
La Dislipidemia nel paziente con malattia renale cronica (una creatinina che aumenta gradualmente nel tempo) espone il paziente a maggiori problemi cardiaci e contribuisce alla malattia del rene stesso.
È noto che l’incremento del rischio delle malattie cardiache aumenta quando i reni iniziano a funzionare di meno, in parole più semplici quando la creatinina inizia a salire, maggiore sarà il rischio di avere un infarto.
La Dislipidemia dei pazienti con malattia renale cronica, è caratterizzato dalle seguenti alterazioni:
• Basso colesterolo HDL (o meglio conosciuto come “colesterolo buono” o “colesterolo spazzino”). Il ruolo del “colesterolo buono” o HDL è quello di rimuovere il colesterolo in eccesso dai vasi che portano il sangue al cuore, al cervello e ad altri importanti organi. Se il colesterolo buono/spazzino circola poco, il rischio è che tutto il colesterolo introdotto con la dieta si accumula nei vasi ostruendoli.
• Alti trigliceridi, poiché in questi pazienti gli enzimi che “eliminano” i trigliceridi dal sangue “funzionano poco”, ovvero se i reni funzionano poco, “funzionano poco” anche questi enzimi.
• Il “colesterolo cattivo” o colesterolo LDL anche se apparentemente può essere normale o lievemente aumentato, questo diventa molto aggressivo nei pazienti con malattia renale e causa seri danni al cuore, cervello e ad altri importanti organi.
• Aumenta anche il “terzo colesterolo” ancora poco conosciuto che si chiama lipoproteina (a) “piccola”.
Questa è la forma di colesterolo più aggressiva che esiste, corrode i vasi del cuore e del cervello, causando infarti o ictus anche in età giovanile a partire dai 30 anni di età anche in persone che non hanno mai avuto il colesterolo o i trigliceridi alti. Basta un semplice prelievo dal sangue per sapere se si è esposti a tale rischio.
La terapia per abbassare il colesterolo e i trigliceridi è personale e varia da paziente a paziente, è compito dello specialista individuare non solo una corretta terapia personalizzata, infatti a seconda della storia clinica del paziente, la terapia varia, per alcuni basta una speciale dieta insieme a prodotti naturali specifici, in altri occorre invece specifici farmaci. Inoltre esami strumentali non invasivi a basso costo che spesso invece vengono ignorati, sono indispensabili per prevenire malattie cardiache ictus e malattie renali.