Cos’è la “Sindrome del Tunnel Carpale”?

La sindrome del tunnel carpale è una condizione patologica in cui il nervo mediano è compresso e sofferente a livello del canale del carpo (polso). Il nervo mediano è responsabile della conduzione degli impulsi elettrici che consentono la sensibilità dolorifica, tattile e vibratoria e la capacità motoria di parte della mano. Il canale del carpo, attraverso il quale decorre il nervo mediano, è un “tunnel” anatomico della mano costituito dalle ossa del carpo (pavimento) e dal legamento trasverso (volta). All’interno di questo “tunnel” il nervo mediano decorre assieme ai tendini flessori delle dita. Un qualsiasi coinvolgimento patologico a carico di questi elementi (generalmente di tipo infiammatorio) può determinare una compressione del nervo mediano.

Illustrazione 1 - Neurochirurgia


Chi colpisce?

È  la più comune neuropatia da intrappolamento. 1 persona su 20 ne è affetta, perlopiù donne tra i 40 e i 60 anni. Nel 70% dei casi è bilaterale.
 

Quali sono i principali sintomi del Tunnel Carpale?

Intorpidimento, formicolio e dolore in corrispondenza del polso, del pollice, del dito indice, del dito medio  e di parte del dito anulare, sono i primi a comparire, specialmente durante la notte e nelle prime ore del mattino. Questi sintomi possono irradiarsi all’avambraccio e possono esacerbarsi in posizioni estreme del polso.

Se la sindrome del tunnel carpale non è trattata tempestivamente, è possibile l’insorgenza della perdita di sensibilità nel territorio di distribuzione del nervo mediano, perdita dei movimenti fini della mano (es. difficoltà a scrivere) e perdita di forza (es. impossibilità ad afferrare un oggetto tra la punta del pollice e la punta di un altro dito).

La scomparsa del dolore può in alcuni casi coincidere con la comparsa di perdita di sensibilità. Si consiglia pertanto una visita specialistica di controllo, anche in presenza del miglioramento della sintomatologia.
 

Come si diagnostica?

La sindrome del tunnel carpale si diagnostica in sede di visita neurochirurgica specialistica. Il neurochirurgo valuta la presenza di segni clinici caratteristici per stabilire se il nervo mediano subisce una compressione lesiva a livello del canale del carpo.

Elettromiografia (EMG) ed elettroneurografia (ENG) sono necessarie?

L’elettromiografia e l’elettroneurografia sono necessarie. Studiano la conduzione nervosa a livello del nervo mediano. Sono esami complementari all’esame clinico. Consentono di valutare quantitativamente il danno che il nervo mediano subisce a causa del suo intrappolamento.

Tuttavia, in circa il 15% dei pazienti con chiari segni clinici di sindrome del tunnel carpale, l’EMG e l’ENG è nei limiti della norma; in questi pazienti è possibile eseguire un’ ecografia dinamica (Sucher BM et al 2009) o una risonanza magnetica con tensore d’immagine della mano per valutare la compressione del nervo.
 

Quali sono le condizioni più spesso associate alla sindrome del tunnel carpale?

Le condizioni più frequentemente associate alla sindrome del tunnel carpale sono il diabete mellito, l’ipotiroidismo, le deformità della mano post-traumatiche o artrosiche, la gravidanza, l’uso di contraccettivi orali, l’alcolismo. La patogenesi più comune è una tenosinovite infiammatoria o traumatica dei tendini flessori. Ma nella maggior parte dei casì non è possibile identificare alcuna causa.

Quali lavori causano la sindrome del tunnel carpale?

Sono a rischio quelle occupazioni che obbligano a movimenti di massima flessione ed estensione del polso continuata per almeno 45s e ripetuta per numerose volte al giorno. Sono spesso affetti da sindrome del tunnel carpale:

  • gli addetti al settore elettronico, alimentare, manufatturiero, tessile, pellettiero, calzuraturiero;
  • gli addetti al confezionamento pacchi;
  • addetti ai pubblici esercizi;
  • cuochi di albergo;
  • anche lavori che comportano l’uso di utensili vibranti possono favorire la sindrome del tunnel carpale. 

 

Qual è il trattamento della sindrome del tunnel carpale?

  • Conservativo: In presenza di segni clinici di sindrome di tunnel carpale, ma in assenza di deficit della sensibilità o deficit motori e assenza di segni elettromiografici, è possibile tentare un approccio conservativo, applicando uno “splint”  (tutore rigido o semirigido al polso per 2 settimane). Se i sintomi persistono è indicato il trattamento chirurgico (anche in assenza di segni elettromiografici). Il trattamento conservativo deve essere accuratamente monitorato dal neurochirurgo per il rischio che la scomparsa del dolore coincida con la perdita di sensibilità.
  • Trattamento chirurgico: E’ indicato in presenza di segni clinici ed elettromiografici di sindrome del tunnel carpale.

È dimostrato che i pazienti che si sottopongono ad un trattamento chirurgico precoce hanno un migliore esito funzionale ad 1 e 2 anni dalla diagnosi.
 

Approccio chirurgico Mini-Open.

L’approccio chirurgico con approccio mini-open rapresenta il gold-standard nella terapia della sindrome del tunnel carpale (Shores Jt et al., 2010).

Prevede di eseguire l’intervento di sezione completa del legamento trasverso anteriore del carpo attraverso una piccola incisione cutanea di 1,5-2 cm a livello del polso. L’intervento viene condotto con l’ausilio del microscopio operatorio o dei “surgical loopes”, che consentono un ingrandimento tridimensionale delle strutture anatomiche e dei nervi per un’accurata visione durante tutta la procedura. Il risultato estetico è molto buono, poichè si esegue l’incisione in corrispondenza di una piega cutanea naturale.

Quale tipo di anestesia viene somministrata?

L’anestesia è locale. La procedura chirurgica può essere eseguita in regime ambulatoriale o di day-hospital. Il paziente può fare ritorno a casa dopo circa 1 ora dall’intervento. I punti in nylon sulla ferita chirurgica vengono rimossi 10 giorni dopo. In questi giorni il paziente viene motivato a muovere le dita ed usare la mano senza eccessivi sforzi.

Qual è il tasso di guarigione?

Il tasso di successo è >del 95%. Il miglioramento è in genere immediato, con scomparsa dei dolori notturni. Progressiva scomparsa dell’intorpidimento. Ripresa progressiva della sensibilità in alcune settimane/mesi. Recupero della forza in alcuni mesi; il recupero è solo parziale nei casi più gravi. Inoltre, intervenire chirurgicamente in modo precoce migliora i risultati clinici e funzionali.

 

Conclusioni

La sindrome del tunnel carpale è una patologia molto frequente della mano che, quando indicato, si giova di un trattamento chirurgico mininvasivo, in anestesia locale, in regime ambulatoriale o di day-hospital con ottimi risultati funzionali.

 

Bibliografia

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  • Conolly WB, McKessar JH. Carpal tunnel syndrome – Can it be a work related condition? Aust Fam Physician.  2009. Sep;38(9):684-6.
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