Per descrivere la mia esperienza nel corso della pandemia, faccio un riferimento emblematico a quanto è capitato a me personalmente, quando mia moglie ha riportato una frattura biossea dell'avambraccio ed ho dovuto constatare che per la sanità pubblica l'unica vera urgenza era costituita solo dalla SARS da Covid-19. In questa medesima condizione si trovano i tanti cittadini cui viene detto, talvolta dagli stessi operatori del 118, di provvedere in proprio consultando specialisti esterni in caso di patologie per le quali sinora esisteva esclusivamente il Pronto Soccorso.
Nel corso di questo periodo in qualità di Neurologo, ho potuto constatare come i disturbi dell'umore e le loro manifestazioni somatiche, latenti o in compenso, siano stati esasperati dalla situazione della pandemia ed abbiano indotto molto più che in passato a cercare un aiuto medico.
Infine, nel corso delle visite è pressoché d'obbligo, da parte dei pazienti, qualche domanda sulle mie personali opinioni sulla pandemia. Consapevole della confusione creata sull'argomento dalle fake news, cerco di essere essenziale e senza fare terrorismo psicologico esorto a seguire le regole ben note di profilassi e di attendere con fiducia di poter essere vaccinati. A tale riguardo, ho aderito all'iniziativa di volontariato della "linea verde" istituita dall'Ordine dei Medici di Napoli, primo in Italia, grazie alla quale i cittadini possono avere informazioni sulla indicazione ad essere vaccinati in relazione alle patologie da cui sono affetti.