Che cos’è un aneurisma?

Gli aneurismi cerebrali sono delle dilatazioni della parete di un vaso sanguigno che si formano a causa di una serie di fattori. Le donne ne sono più colpite degli uomini.

Illustrazione 1 - Neurochirurgia

Quando diventa pericoloso?


Gli aneurismi possono:

  • rimanere invariati nel tempo;
  • risolversi spontaneamente (nei rari casi in cui vanno incontro a trombosi);
  • aumentare di dimensioni;
  • rompersi.

La rottura di un aneurisma (emorragia subaracnoidea) è un evento molto grave che richiede un intervento urgente.

 

Quali sono i sintomi di un aneurisma cerebrale?

Nella maggior parte dei casi, gli aneurismi cerebrali non danno segno di sé fino alla loro rottura; ecco perché la rottura dell’aneurisma rappresenta, spesso, un evento inatteso con conseguenze importanti. D’altra parte, un mal di testa (cefalea) molto intenso, descritto usualmente come il più forte mai avvertito, può precedere la rottura di un aneurisma di alcune ore, finanche di alcuni giorni. Il malfunzionamento di un nervo cranico, e un conseguente deficit neurologico, possono pertanto rappresentare sintomi correlati della presenza di un aneurisma cerebrale.

 

Quali sono le possibili conseguenze?

L’emorragia derivata dalla rottura di un aneurisma cerebrale nel distretto subaracnoideo, rappresenta un evento grave, correlato alla mortalità nel 50% dei casi. Inoltre, una rilevante quota dei pazienti che raggiunge l' ospedale avrà una prognosi ugualmente infausta, dovuta alle conseguenze e alle complicanze relative all’evento.

La diagnosi avviene mediante esami neuroradiologici, come:

  • angio-TC;
  • Risonanza Magnetica;
  • angiografia cerebrale.

Una volta valutato il caso dallo specialista in neurochirurgia vascolare, la scelta può orientarsi verso un’osservazione clinico-radiologica, un trattamento chirurgico o una soluzione endovascolare per via angiografica.

 

Come si può curare?

Le possibili opzioni sono:

  • la chirurgia: consiste nella chiusura dell’aneurisma attraverso un accesso transcranico. Si posizionano una o più clips in titanio che hanno il compito di ricostruire l’anatomia e il calibro vascolare, escludendo la sacca aneurismatica dal circolo ed eliminando il rischio di emorragia incidentale causata dalla sua rottura.
  • il trattamento endovascolare: è una tecnica mininvasiva in cui si utilizzano dei piccoli "tubicini", i cosiddetti microcateteri, che richiede solo un piccolo accesso vascolare dell'arteria femorale. Si basa sull’utilizzo di strumenti come spirali metalliche o stent che bloccano o riducono notevolmente il flusso all’interno dell’aneurisma determinandone la chiusura. Non necessita di apertura della scatola cranica ed il ricovero è notevolmente ridotto rispetto al trattamento chirurgico.
 

Cosa devo fare se so di avere un aneurisma?

È di primaria importanza, qualora si venga a conoscenza di avere un aneurisma cerebrale, rivolgersi ad un neurochirurgo vascolare o endovascolare con esperienza pluriennale in questo campo, per valutare se ci sia necessità di un trattamento e decidere insieme l’opzione di trattamento migliore.

 

Bibliografia

 
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