Botulino, creme e/o polveri a base di argento, ionoforesi o la chirurgia? Ovvero operarsi o non operarsi?
In poche parole il dilemma Shakespeariano che tormenta i sonni di milioni di persone affette da un'anomala, intensa e costante sudorazione in specifiche parti del corpo (ascelle, mani, viso e piedi). Per trovare una risposta scatta da parte dell'interessato una vera e propria caccia all'informazione. Davanti a un PC o uno smartphone, alla portata di un click, ecco dunque comparire milioni e milioni di esperienze: molte positive, moltissime catastrofiche. E allora cosa fare di fronte a questo caos che spaventa? Nella maggior parte delle storie che mi capita di ascoltare il primo scoglio al quale il paziente si aggrappa e al quale chiede aiuto è il medico di famiglia. L'esperienza clinica è alla base di un corretto approccio alla problematica dell'iperidrosi, senza di essa è impensabile poter dare anche un semplice consiglio. Così facendo il più delle volte il paziente intraprende un lungo e tortuoso percorso fatto di creme irritanti, decine e decine di punture dolorose, costose e dall'effetto temporaneo. La chirurgia o meglio la chirurgia mininvasiva può essere la soluzione, ma solo se alla base esiste una solida esperienza. Trovo assolutamente inutile parlare con un paziente di percentuali di successo, 80-90-100%: ogni caso è una storia a sè che necessita di un'attenta valutazione clinica e come per tutte le patologie di un "contatto" medico-paziente profondo e consistente. Molte persone non possono "curarsi" di iperidrosi con l'intervento, moltissime possono risolvere un problema sociale che può condizionare un'intera vita.