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Dr. Roberto Rossi Chirurgo Proctologo

Dr. Roberto Rossi

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Dr. Ettore Bologna Gastroenterologo

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Il gastroenterologo è uno specialista in gastroenterologia, la branca della medicina che si occupa dello studio, diagnosi e cura delle patologie che interessano l’apparato digerente. Questo sistema comprende diversi organi vitali come:

  • esofago: è il tubo che trasporta il cibo dalla bocca allo stomaco;
  • stomaco: è l’organo che mescola e degrada il cibo, iniziando il processo di digestione;
  • intestino tenue: è il tratto dell’intestino dove avviene la maggior parte della digestione e dell'assorbimento dei nutrienti;
  • intestino: si tratta della parte dell'apparato digerente, compresa tra lo stomaco e l'orifizio anale;
  • colon-retto: è la parte finale dell'intestino, responsabile dell'assorbimento dell'acqua e della formazione delle feci.
Tra le malattie più comuni trattate dal gastroenterologo rientrano condizioni come:
  • malattia da reflusso gastroesofageo: l’infiammazione dell’esofago (esofagite) per la risalita di acido dallo stomaco, spesso causata dalla presenza di un’ernia iatale;
  • celiachia: una malattia autoimmune che comporta l’intolleranza al glutine e la distruzione del tessuto intestinale;
  • colite: un’infiammazione del colon che causa diarrea e dolore addominale;
  • allergie alimentari: ossia delle reazioni immunitarie avverse a specifici alimenti, come latte e grano;
  • dispepsia: un’indigestione caratterizzata da dolore e gonfiore addominale;
  • gastrite: un’infiammazione della mucosa dello stomaco;
  • malattie infiammatorie intestinali: sono infiammazioni croniche dell’intestino, come il morbo di Crohn e la colite ulcerosa;
  • diverticolite: un’infiammazione o infezione dei diverticoli, delle sacche di tessuto che talvolta si formano nel colon;
  • gastroenteriti: si tratta di un’infiammazione della mucosa dello stomaco e dell’intestino;
  • malassorbimento: una ridotta capacità di assorbimento dei nutrienti da parte dell’intestino che può essere legata a varie patologie;
  • parassitosi intestinali: delle infezioni parassitarie come quelle da tenia, che possono compromettere la funzione intestinale;
  • sindrome dell’intestino irritabile: una condizione complessa, caratterizzata da gonfiori, dolori addominali, diarrea, stipsi e altri sintomi generici che non presentano una causa identificabile.
Una visita gastroenterologica solitamente inizia con un'anamnesi approfondita, durante la quale il gastroenterologo raccoglie informazioni sulla storia clinica del paziente, i sintomi presenti (dolori addominali, gonfiore, diarrea, stitichezza o bruciore di stomaco), le abitudini alimentari e lo stile di vita.

Dopodiché, questi può procedere con l’esame fisico, che solitamente prevede la palpazione dell’addome per identificare eventuali masse o zone dolenti. In alcuni casi, generalmente, possono essere necessarie delle tecniche strumentali per esami più approfonditi; queste prevedono le procedure endoscopiche (gastroscopia, colonscopia) per osservare le mucose di esofago, stomaco e intestino dall’interno, le ecografie, le risonanze magnetiche o le TAC dell’addome.

A volte possono essere richiesti anche degli esami del sangue o delle feci per escludere infezioni, infiammazioni o sindrome da malassorbimento. In base ai risultati ottenuti, il gastroenterologo può fornire diverse opzioni di trattamento, che possono includere: cambiamenti nella dieta e farmaci per ridurre l'acidità gastrica, indicati nel trattamento del reflusso gastroesofageo, antinfiammatori o antibiotici, in caso di infezioni, o terapie specifiche per patologie come il morbo di Crohn, la colite ulcerosa o la sindrome dell'intestino irritabile.

Nei casi più gravi o complessi, il medico può indicare la necessità di un intervento chirurgico.

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