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La Visita Endocrino-Ginecologica ha lo scopo di valutare le alterazioni della produzione ormonale e della funzionalità endocrina, legate a patologie e anomalie ginecologiche in generale (ad esempio, l’amenorrea, l’irregolarità mestruale, polipi, alterazioni ormonali, ecc.).
La visita inizia dall’anamnesi, ossia dall’acquisizioni di tutte le informazioni utili allo specialista per delineare la storia clinica della paziente (malattie passate o attuali, eventuali cure farmacologiche ancora in corso, possibili precedenti familiari con patologie analoghe, sintomatologia lamentata, nonché informazioni sul ciclo mestruale, ecc.). Dopo il colloquio informativo, il medico, che ha competenze sia in campo ginecologico che endocrinologico, procede con la visita vera e propria, ovvero con l’esame obiettivo, mediante palpazione dell'addome ed esame della vulva, alla ricerca di eventuali segni clinici che possano attestare un’alterazione ormonale.
L’esame prosegue anche con una visita ginecologica. Per approfondire l’indagine, lo specialista può ricorrere all’utilizzo di strumenti diagnostici quali l'ecografia transaddominale (usata per valutare la salute degli organi pelvici) e/o tranvaginale (consente di valutare lo stato di salute dell’organo genitale femminile), nonché altri test utili a valutare la funzionalità della tiroide, dell'attività surrenale e del metabolismo (esami ematici su specifici valori, ecografia, TAC, ecc.).
In base alla diagnosi eseguita dallo specialista, verranno proposte alla paziente le opzioni terapeutiche più indicate.
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