Cos’è lo sbiancamento dentale professionale?

Lo sbiancamento con lampada è un sistema scientificamente avanzato e brevettato. Rappresenta un metodo efficace per migliorare in modo talvolta notevole il colore dei propri denti e quindi l'estetica del sorriso. Si può affermare con ragionevole certezza che lo sbiancamento professionale con lampada in studio rappresenta una metodica innocua sia per lo smalto dei denti che per il paziente in generale.

Illustrazione 1 - Odontoiatria

Nella letteratura scientifica internazionale non è mai stato riportato alcun effetto collaterale degno di nota. Lo sbiancamento in studio con lampada professionale è un procedimento che schiarisce le macchie presenti su smalto e dentina.
 

Cosa causa le macchie?

Le cause di questi inestetismi sono molte, le più comuni sono date da:
  • consumo di sostanze "macchianti”, come caffè, the, cola, tabacco, vino rosso ecc.;
  • invecchiamento fisiologico;
  • consumo di tetracicline presenti in alcuni farmaci;
  • uso eccessivo di fluoro può anch'esso causare macchie sui denti.
Quindi il trattamento può non dare gli stessi risultati per tutti; solo il dentista può determinare con una visita approfondita se il paziente è un soggetto adatto a questo tipo di procedura, in modo da poter valutare anche i potenziali risultati. L'ingrediente attivo del trattamento con lampada sbiancante è il perossido di idrogeno. Quando il perossido di idrogeno viene attivato dalla lampada, l'ossigeno penetra nello smalto e nella dentina, eliminando le macchie colorate senza alterare la struttura del dente. La lampada migliora e facilita l'attivazione del perossido di idrogeno e lo aiuta a penetrare nella superfice del dente.

Durante il trattamento, che dura circa un'ora, il paziente può tranquillamente riposarsi e ascoltare la musica. È consigliabile far precedere un trattamento di detartrasi prima di procedere allo sbiancamento. Durante il trattamento alcuni pazienti potrebbero avvertire sensibilità, la lampada genera una minima quantità di calore che è causa frequente di disagio, a fine trattamento eventualmente si può usare un gel al fluoro che ridimensiona notevolmente questo problema.
 

Ci sono controindicazioni?

Attenzione però a vecchie otturazioni o restauri protesici presenti in bocca, soprattutto nella zona anteriore, dopo il trattamento sbiancante risulteranno scure; sarà quindi necessario sostituirle al termine dello sbiancamento. I soggetti sensibili ai raggi, compresi coloro che si sottopongono a terapie PUVA (psoralen + radiazioni UV) o a qualsiasi altro tipo di fototerapia, così come pazienti con melanoma non dovrebbero sottoporsi al trattamento. Anche i pazienti che prendono medicinali o sostanze sensibili ai raggi, sebbene sotto prescrizione medica o medicinali omeopatici, dovrebbero consultare il loro curante prima di procedere allo sbiancamento.

Sulla durata dello sbiancamento dentale non si hanno dati definitivi a lungo periodo, essendo una metodica piuttosto recente. Una certa recidiva è da tenere in conto, e comunque possibile se necessario, eseguire poche applicazioni di "richiamo" una volta ogni anno e mezzo, due. È ideale, infine, per chi ricerca risultati immediati, il risparmio di tempo rispetto alle mascherine domiciliari o alle strisce è notevole. Molte persone oggigiorno ricorrono per vari motivi ad un trattamento sbiancante, nella società odierna un sorriso brillante può fare una grande differenza.

 

Bibliografia

  • Carey CM. Tooth whitening: what we now know. J Evid Based Dent Pract. 2014 Jun;14 Suppl:70-6.