Quali sono le nuove dipendenze?

Con il termine Nuove Dipendenze si intendono tutte quelle forme di dipendenza patologica in cui l’oggetto di dipendenza non è una sostanza, bensì un comportamento gratificante (giocare d’azzardo, fare acquisti, utilizzare Internet o altri strumenti tecnologici, usare videogiochi).

Illustrazione 1 - Psichiatria

 

Ragazzi sempre più dipendenti dalle tecnologie

L’incremento della disponibilità e della accessibilità di questi oggetti è storia piuttosto recente. I ragazzi di oggi hanno a disposizione risorse tecnologiche, disponibilità di denaro e possibilità di provare forti stimolazioni come non era immaginabile solamente poco più di 10–15 anni fa: allora il gioco d’azzardo era riservato ad una nicchia di adulti, che si sobbarcavano molti chilometri per raggiungere i (pochi) casinò nazionali, oppure che giocava (magari rovinandosi) ai cavalli o (difficilmente rovinandosi) al Totocalcio o alla Lotteria di Capodanno.

I telefonini semplicemente non esistevano, mentre ora sono posseduti dal 98% dei ragazzi; Internet non era ancora usato quasi da nessuno, i videogiochi c’erano, ma certamente non erano quelle realtà virtuali che sono oggi (francamente dopo un po’ era più facile stufarsi) e in generale di soldi i ragazzini ne maneggiavano molti di meno.

Anche i problemi con gli alcolici si manifestavano non prima della post-adolescenza (ora i primi problemi sono già presenti a 12-13 anni); la cocaina era negli anni ’80 e ’90 affare per ricchi figli di papà e l’eroina per emarginati sociali. Le droghe sintetiche non erano ancora così note e utilizzate (iniziarono ad esserlo soprattutto dopo la metà degli anni ’90 del secolo scorso). Certamente c’era e c’è la marjuana.
 

Vecchie e nuove dipendenze: quale differenza?

Non si può certo dire che fino a 15 anni fa non esistevano problemi di Dipendenza, tuttavia è indubbio che oggigiorno le cose si siano decisamente complicate:

  • per la maggiore disponibilità e accessibilità delle sostanze e dei comportamenti “stimolanti”
  • per la maggiore tendenza da parte di oggetti quotidiani a divenire fonte di abuso e dipendenza
  • per la più facile presenza nella società odierna di stress correlato a senso di vuoto e di noia
  • per la tendenza all’ottenimento di gratificazioni con il metodo del tutto e subito (minore tolleranza alle frustrazioni)
  • per la maggiore disponibilità di mondo virtuale versus mondo reale (affetti, comunicazione, tempo, famiglia), con la conseguente promozione della maschera più che del viso e del cuore.
 

Come distinguere il normale utilizzo da un uso patologico?

Alcuni fattori possono aiutare nella valutazione diagnostica:

  • quanto il comportamento sta diventando centrale nella quotidianità della persona;
  • la quantità di tempo passata con quel determinato oggetto diviene via via maggiore; 
  • mi da fastidio vivere senza il mio oggetto;
  • i tempi che dedico all’utilizzo del mio oggetto interferiscono significativamente con altre mie attività importanti (studio/relazioni affettive);
  • gli svantaggi sono diventati via via maggiori dei vantaggi, eppure continuo.

Alterazioni emotive

  • mi sento particolarmente eccitato prima di utilizzare l’oggetto di abuso;
  • mi sento particolarmente gratificato mentre lo uso;
  • mi sento infastidito successivamente per averlo utilizzato troppo;
  • penso che sia l’unica cosa nella vita che mi possa dare un po’ di piacere e/o tranquillità,  anche se, se ci penso bene, anche questo sta diventando un problema.

Sensazione di fuori controllo

  • provo a smettere o a diminuire l’utilizzo, ci riesco per un po’, ma poi ci ricado;
  • gli altri mi dicono che il mio comportamento è fuori controllo, io invece sono assolutamente certo che tutto sarebbe in mio potere, se solo volessi.
 

Cos’è il vizio?

Il vizio è un comportamento volontario, bollato su un piano morale, che rifornisce di una gratificazione che viene desiderata e ottenuta dal soggetto. Se tale gratificazione viene a mancare o non è più conveniente (rapporto vantaggi/svantaggi) non è un particolare problema terminare l’utilizzo dell’oggetto del vizio (gioco d’azzardo, videogioco, sostanza psicoattiva, internet, telefonino, acquisti o qualsivoglia latro oggetto di stimolazione).

Illustrazione 2 - Psichiatria

 

Cos’è la malattia?

Le cose cambiano se invece lo stesso comportamento aggancia l’individuo il quale è coinvolto in una spirale di bramosia (craving) intensissima, con difficoltà enorme a resistere anche se ci si prova; tendenza all’abuso rispetto alla propria programmazione; tendenza alla costruzione di alibi mentali che cerchino di giustificare il proprio comportamento (pseudo razionalizzazioni); malessere e disagio intenso se provo a farne a meno; possibilità di brevi pause di utilizzo seguite da rovinose ricadute. In questo caso non siamo più di fronte ad un vizio, ma ad una vera e propria malattia, chiamata Dipendenza e che ha delle complesse basi Bio-Psico-Sociali.
 

Cosa rischia di provocare le Nuove Dipendenze?

E’ possibile definire le Nuove Dipendenze delle paologie a eziologia multifattoriale. Al loro sviluppo contribuiscono infatti, diversi fattori:

  • alcune caratteristiche individuali, riconoscibili anche precocemente, come l’atteggiamento aggressivo, l’iperattività, la difficoltà nel concentrarsi su un compito, la tendenza all’impulsività, la tendenza depressiva (scarsa motivazione, scarsi contatti amicali, irritabilità, chiusura relazionale), la grave insicurezza e timidezza oppure la tendenza alla costante ricerca di emozioni forti (sport estremi, comportamenti rischiosi, sfide, ecc.)
  • alcune caratteristiche familiari, come la presenza di altri familiari che tendono ad abusare (o ad essere dipendenti) da sostanze o comportamenti; l’assenza di un adeguato accudimento e monitoraggio genitoriale; il mancato allenamento alla gestione e alla tolleranza delle frustrazioni; la assenza genitoriale (sia fisica, che di disponibilità affettiva o all’ascolto); mancanza o confusione di punti di riferimento saldi; traumi infantili; la scarsa proposta di contenuti di valore per riempire il tempo libero e la scarsa disponibilità all’accompagnamento (fisico ed emotivo) all’interno di tali esperienze;
  • alcune caratteristiche sociali, come la frequentazione di gruppi di amici “a rischio”; la scarsa integrazione sociale della famiglia.
 

Come posso capire se mio figlio ha una dipendenza comportamentale?

E’ importante osservare i comportamenti e i cambiamenti repentini e inspiegabili di umore. Particolare attenzione va prestata a sintomi quali: 

  • irritabilità;
  • ansia;
  • insonnia;
  • frequenti e inspiegabili richieste di denaro

E’ Importante mantenersi sufficientemente informati circa le abitudini, gli amici e i loro genitori, i luoghi frequentati, i pensieri del figlio circa la consapevolezza dei rischi correlati all’uso e abuso di sostanze, l’utilizzo e la disponibilità di denaro. Tenere sotto controllo le brusche variazioni in negativo delle principali attività scolastiche, sportive e ricreative. 
 

Cosa fare in caso di sospetta dipendenza?

Non c’è un vero e proprio protocollo ma delle linee guida utili al fine di aiutare il ragazzo adolescente:

  • parlarne col coniuge e sedersi al tavolo con il ragazzo, assicurandosi che la conversazione avvenga in un momento tranquillo e che ci sia molto tempo da dedicare a un compito difficile;
  • mantenere il più possibile un atteggiamento fiducioso rispetto alle proprie capacità e potenzialità genitoriali (è difficile che il ragazzo si comporti così perché siamo dei genitori incapaci);
  • usare una comunicazione chiara e precisa su quanto si è osservato o si sospetta, senza nervosismo o dita puntate contro (è difficile che il ragazzo si comporti così semplicemente perché stupido o cattivo);
  • non pensare di risolvere tutto al primo colloquio, ma far comprendere al ragazzo che si sarà rispettosamente ma rigorosamente attenti al suo comportamento (funzione genitoriale), ma anche che sì è pronti ad ascoltarli e a ricercare insieme eventuali soluzioni ai problemi e disagi che possono vivere

 

Consigli su come affrontare una difficile conversazione

  • cercare di chiarirsi bene, prima del colloquio, quali sono i motivi che spingono a parlare e quali gli obiettivi (non agire d’impulso, si farebbe il gioco del problema);
  • tilizzare nello spiegarsi i fatti più che i giudizi (e richiedere al ragazzo più fatti che promesse);
  • parlare con chiarezza e sicurezza, trasmettendo rispettosamente la propria determinazione ad affrontare il problema (sono tuo padre - o tua madre - è normale che mi preoccupi);
  • la discussione deve avvenire fra persone che si stimano e ciò se possibile va rimarcato. Cercare di stabilire insieme alcune regole di comportamento;
  • ripensare alla conversazione avuta per migliorare la successiva.

 

Consigli su come prevenire il rischio di abusi di strumenti tecnologici

  • tenere fuori dalle camere da letto dei ragazzi le tecnologie che possono divenire fonte di abuso (cellulari, videogames, PC);
  • stabilire e fare rispettare ragionevoli e chiari orari di utilizzo delle tecnologie;
  • far sì che i genitori stessi si impegnino a seguire tali indicazioni;
  • garantire un numero sufficiente di ore di sonno;
  • effettuare un adeguato monitoraggio e supervisione delle attività dei figli, esprimendo loro lodi e rinforzi positivi nei casi di comportamenti appropriati. Il controllo non deve essere esercitato con l’autoritarismo, ma piuttosto con attenzione, coinvolgimento, comunicazione e capacità di influenzare in modo ragionevole il comportamento dei figli, con autorevolezza e determinazione nel mantenere il proprio ruolo di guida adulta. Monitorare significa sostanzialmente avere un’idea chiara di ciò che i figli fanno, di dove si trovano, delle persone che frequentano, dell’ora che escono e dell’ora che rientrano;
  • il soggetto in crescita necessita di indicazioni, di guida e limiti ben definiti. L’assenza di regole lascia i bambini e gli adolescenti in uno stato d’incertezza e confusione (non hanno ancora chiari modelli di auto-riferimento);
  • uno dei momenti più pericolosi per la caduta nelle dipendenze è il tempo libero. Questo va organizzato in maniera sana ed equilibrata (pianificazione di base, monitoraggio, dialogo, coinvolgimento).

Altri consigli per l’uso del cellulare

  • prima di acquistare un cellulare a vostro figlio pensateci con attenzione e buon senso;
  • concordare un quantitativo di spesa massimo settimanale;
  • concordare i luoghi e i momenti di utilizzo e le sanzioni in caso di cattivo utilizzo;
  • spiegare che la sua utilità non sta nell’oggetto in sé e nel fatto che tutti ce l’hanno, ma in ragioni di sicurezza e di mantenimento della comunicazione con le persone che si interessano alla loro vita (perciò non è strettamente necessario avere l’ultimo modello e tutte le funzioni attivate).
Illustrazione 3 - Psichiatria

Consigli sull’utilizzo dei videogames

  • stabilire e discutere i limiti di tempo, spiegando i motivi della scelta. Essere elastici (non staccare la spina all’ora x), ma anche fermi;
  • prima di acquistare il videogioco riflettere sul contenuto;
  • evitare di lasciare le console e i pc nella camera da letto dei ragazzi (è più facile non metterli subito che toglierli dopo);
  • siate buoni modelli e proponete alternative.

Consigli sull’utilizzo di Internet

  • siate chiari e determinati su ciò che si può o non si può fare con internet: quali siti visitare, cosa è possibile o meno scaricare, non rispondere a sconosciuti;
  • precisare le conseguenze di un mal utilizzo;
  • informatevi su Internet (risorse, vantaggi e rischi);
  • prestate attenzione ai segnali che possono evidenziare la presenza di un problema;
  • aumento della quantità di tempo trascorsa su internet, utilizzo della carta di credito senza permesso, tendenza ad occultare le attività nella rete (aldilà di una legittima privacy), presenza di irritazione o confusione dopo un periodo di collegamento.
     

Consigli finali sul monitoraggio dei figli

  • evitare l’allarmismo e l’episodicità del monitoraggio;
  • mantenere un atteggiamento fondato sul rispetto: chiedere è diverso dall’interrogare;
  • cercare di stringere rapporti con i genitori delle persone frequentate prevalentemente;
  • controllare l’uso che i figli fanno del denaro;
  • porre attenzione (anche con l’aiuto medico) al loro stato di salute psicofisico;
  • evitare che entrino in facile contatto (anche visivo) in casa con sigarette, alcolici e psicofarmaci;
  • supportare e ascoltare il ragazzo soprattutto nei momenti difficili del cambiamento (nuova scuola, pubertà, cambio di residenza, separazione genitoriale, lutti, ecc.);
  • essere dei buoni modelli di comportamento e ammettere di sbagliare.
 

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